Sequestro di operatori, saccheggio e devastazione: quattro arresti per la rivolta dei profughi all'ex Serena

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TREVISO - La rivolta dei profughi dello scorso 11 giugno all'interno dell'ex caserma Serena si è conclusa con quattro arresti. I migranti, individuati come i principali attori delle violenze avvenuto dentro al centro,  sono accausati di sequestro di persona per aver bloccato alcuni operatori e personale medico, di saccheggio e di devastazione. Due sono stati prelevati questa mattina, mercoledì 19 agosto, direttamente dall'ex Serena, uno all'esterno perchè si era allontanato dalla struttura, al quarto invece la misura cautelare è stata notificata nel carcere di Santa Bona, dove si trova per reati relativi a fatti accaduti sempre all'interno del centro.

 

La rivolta è scoppiata mentre personale medico dell'Uls 2 si trovava all'interno dell centro per comunicare l'esito dello screening anti Covid-19 effettutao il giorno prima ai profughi: appena si è diffusa la notizia di una positività e si è palesata la possibilità di un'altra quarantena alcuni migranti hanno reagito con violenza. Alcuni operatori della Nova Facility, società che gestisce il centro, e personale medico si sono rifugiati in una stanza: alcuni migranti hanno impedito loro di uscire con violenze e minacce. Da qui la decisione della polizia di intervenire in tenuta anti sommossa per sedare la protesta. Protesta che non si è placata: gli immigrati hanno lanciato sassi e oggetti contro i poliziotti e devastato il centro.

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Il Gazzettino