Alberi schiantati da Vaia, azienda austriaca "scompare", il Comune fa causa legale

Alberi schiantati da Vaia, azienda austriaca "scompare", il Comune fa causa legale
RIVAMONTE - Impresa boschiva in ritardo sulle scadenze contrattuali, il Comune incarica un avvocato affinché solleciti le tempistiche. Succede a Rivamonte dove il monte...

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RIVAMONTE - Impresa boschiva in ritardo sulle scadenze contrattuali, il Comune incarica un avvocato affinché solleciti le tempistiche. Succede a Rivamonte dove il monte Armarolo - detto Armaròl - è ancora colmo di schianti di Vaia. A distanza di quasi due anni dall'assegnazione dell'enorme lotto a un'azienda austriaca, e a pochi mesi dai termini di conclusione previsti, restano ancora tre quarti di lavoro da fare. «Un'enormità - commenta il sindaco Giovanni Nino Deon - impossibile da realizzarsi nel poco tempo rimasto. Ma pretendiamo almeno una presa di posizione chiara, da parte della società, nei confronti del futuro. Perché va bene l'emergenza Covid-19 ma qua di problematiche pare ce ne siano state altre».


LA SITUAZIONE
Il monte Armarolo, a causa della posizione centrale all'uscita del canale di Agordo, fu uno dei più bersagliati dalla tempesta di fine ottobre 2018. Acqua e vento non ebbero pietà per questa zona, meta di semplici ma panoramiche passeggiate, che registrò l'abbattimento di circa 20 mila metri cubi di alberi. Oggi sulla cima, a 1.527 metri di altitudine, le piante sono quasi sparite e l'occhio dell'escursionista può spaziare liberamente tra le Pale di San Martino (in particolare sull'Agner), Moiazza, Civetta, San Sebastiano, Celo fino ai monti del Sole e alle vette Feltrine. «Ma per arrivarci fin lassù - afferma il sindaco - servono sentieri puliti e in sicurezza. Invece al momento i lavori sono in alto mare. Sono a terra ancora circa 15 mila metri cubi di alberi che col tempo rischiano di ammalarsi di bostrico e di fare una brutta fine». Da questa duplice necessità la giunta Deon ha ritenuto opportuno incaricare l'avvocato Livio Viel con studio a Belluno affinché, con un documento ad hoc, solleciti la ditta austriaca aggiudicataria dell'appalto.


LA PROBLEMATICA


«Dopo un avvio in forze - ricorda il sindaco - gli operai hanno diradato la loro presenza. Poi la diffusione del Coronavirus ha messo il carico da novanta e il lavoro ha accumulato grossi ritardi». In ballo ci sono scadenze da rispettare, introiti da incassare per la vendita del legno, eventuali penali da rivendicare. Una situazione complessa, quindi, che necessita di essere risolta e chiarita urgentemente. Da qui l'incarico all'avvocato Viel che seguirà la pratica sotto tutti i punti di vista. «In prima battuta - conclude Deon - chiederemo una radicale accelerazione sull'esbosco. I tempi stringono ma vorremmo almeno che si facesse tutto il possibile. Se così non dovesse essere, nostro malgrado, si dovranno seguire altre strade». Tra gli obiettivi del Comune c'è ovviamente quello di incassare qualcosa dalla vendita dei tronchi per far fronte, anche se in minima parte, ai circa 3 milioni di euro di danni quantificati dopo il passaggio di Vaia tra strutture comunali (per esempio municipio, casera Marol e stabili di Valle Imperina), strade e, appunto, numerosi boschi.
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Il Gazzettino