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RIVAMONTE - Impresa boschiva in ritardo sulle scadenze contrattuali, il Comune incarica un avvocato affinché solleciti le tempistiche. Succede a Rivamonte dove il monte Armarolo - detto Armaròl - è ancora colmo di schianti di Vaia. A distanza di quasi due anni dall'assegnazione dell'enorme lotto a un'azienda austriaca, e a pochi mesi dai termini di conclusione previsti, restano ancora tre quarti di lavoro da fare. «Un'enormità - commenta il sindaco Giovanni Nino Deon - impossibile da realizzarsi nel poco tempo rimasto. Ma pretendiamo almeno una presa di posizione chiara, da parte della società, nei confronti del futuro. Perché va bene l'emergenza Covid-19 ma qua di problematiche pare ce ne siano state altre».
LA SITUAZIONE
Il monte Armarolo, a causa della posizione centrale all'uscita del canale di Agordo, fu uno dei più bersagliati dalla tempesta di fine ottobre 2018.
LA PROBLEMATICA
«Dopo un avvio in forze - ricorda il sindaco - gli operai hanno diradato la loro presenza. Poi la diffusione del Coronavirus ha messo il carico da novanta e il lavoro ha accumulato grossi ritardi». In ballo ci sono scadenze da rispettare, introiti da incassare per la vendita del legno, eventuali penali da rivendicare. Una situazione complessa, quindi, che necessita di essere risolta e chiarita urgentemente. Da qui l'incarico all'avvocato Viel che seguirà la pratica sotto tutti i punti di vista. «In prima battuta - conclude Deon - chiederemo una radicale accelerazione sull'esbosco. I tempi stringono ma vorremmo almeno che si facesse tutto il possibile. Se così non dovesse essere, nostro malgrado, si dovranno seguire altre strade». Tra gli obiettivi del Comune c'è ovviamente quello di incassare qualcosa dalla vendita dei tronchi per far fronte, anche se in minima parte, ai circa 3 milioni di euro di danni quantificati dopo il passaggio di Vaia tra strutture comunali (per esempio municipio, casera Marol e stabili di Valle Imperina), strade e, appunto, numerosi boschi.
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Il Gazzettino