CASTELFRANCO (TREVISO) - Croci al contrario, tabernacolo ridotto in cenere e scritte con la vernice spray sui muri: riti satanici nella chiesetta dell'ex convento delle...
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LA SITUAZIONELa chiesetta, rimasta incustodita per oltre dieci anni, è di proprietà del Comune, che non ha sporto denuncia. «Dopo che è stata dismessa la proprietà da parte dell'Usl, la chiesetta ha vissuto per oltre un decennio in uno stato di abbandono afferma il primo cittadino Stefano Marcon In passato Aeep (precedente proprietario della chiesetta) aveva però portato avanti delle azioni a tutela del bene». Dal 2014 è stato siglato il decreto di riduzione ad uso profano non indecoroso della chiesetta. Pertanto era stato dato il permesso ad esterni di poter utilizzare l'immobile con usi diversi da un luogo di culto. Sorte ben diversa però è stata quella che in concreto ha vissuto la struttura che, nonostante i tentativi portati avanti dalla ditta Pedron di arginare e nascondere scritte e disegni per renderla dignitosa per la cerimonia di inaugurazione del cantiere avvenuta nella serata di venerdì, ha ancora ben visibili i segni del passaggio di vandali. Sulle pareti compaiono, accanto al presbiterio due croci capovolte, scritte che inneggiano ad una presenza con riferimenti a Satana chiamato Bestia e ingiurie contro la polizia. Sull'altare alcuni segni fatti con la bomboletta di diversi colori e l'interno del tabernacolo è completamente annerito da un principio di incendio e conserva al suo interno ancora della cenere.
LA COPERTURAMa tante altre scritte sono state nascoste dalla ditta Pedron, che ha apposto dei pannelli sulle pareti, ricoperto alcune ingiurie con la pittura e ha ricoperto le colonne con una carta nera. I vandali hanno però preso di mira anche il matroneo che ha la parete destra completamente piena di numeri sei (la cifra che se ripetuta per tre volte indica Satana) e sulle altre, disegni di croci al contrario e bestemmie. «Io l'avevo vista circa cinque anni fa, quando sono arrivato a Castelfranco, e non era ancora in questo stato di scempio» afferma don Dionisio Salvadori, parroco del Duomo. La chiesetta non è compresa nel progetto di ristrutturazione del compendio delle Clarisse, ma sarà comunque oggetto di manutenzione. «La situazione di degrado della chiesetta ora troverà una soluzione, l'edificio diventerà un'area per la città», afferma il sindaco che aveva preannunciato che sarebbe diventata una sala polifunzionale. Il resto del compendio invece vedrà la costruzione di appartamenti e aree commerciali inserite in 5mila metri quadrati di verde. Sono già stati venduti venti appartamenti su 80 con consegna prevista, per le prime unità, nel luglio 2021. «La riqualificazione dell'ex convento è un'opera che nel pieno rispetto delle esigenze tecnologiche ed estetiche dei tempi moderni renderà alla cittadinanza spazi finora inutilizzati con l'apertura di una nuova insenatura urbana tutta da vivere e uno straordinario parco verde» è stato detto venerdì.
Lucia Russo Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino