Centrosinistra deluso, il Pd guarda già al futuro: «Sconfitti, non domati»

Il segretario Renzo Liva: "Adesso lavoriamo per le Europee" ma il partito perde voti e il Movimento 5Stelle non regge l'urto

Centrosinistra deluso, il Pd pensa già al futuro: «Sconfitti, non domati»
Il Centrosinistra è sconfitto per la seconda volta consecutiva alle elezioni regionali del Friuli Venezia Giulia e i partiti che hanno composto la coalizione Pd, M5S, Patto...

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Il Centrosinistra è sconfitto per la seconda volta consecutiva alle elezioni regionali del Friuli Venezia Giulia e i partiti che hanno composto la coalizione Pd, M5S, Patto per l'autonomia, Open Fvg, Avs e Slovenska Skupnost non sono consolati dal fatto che il candidato presidente, l'autonomista Massimo Moretuzzo, abbia chiuso con quasi il due per cento in più rispetto a cinque anni fa: 28,62 a 26,84.


PARTITO DEMOCRATICO
Tuttavia, a spoglio neppure ultimato è il Pd a suonare la carica. «Il risultato ci lascia delusi, ma non siamo domati né disposti a cedere il campo», ha affermato infatti il segretario regionale Renzo Liva. Chiamato a guidare il partito a novembre per portarlo alle elezioni del 2 e 3 aprile, Liva ha operato tra lo svolgimento di un congresso nazionale e la prospettiva di quello regionale rimandato a dopo le urne. Una condizione non semplice, quindi, che potrebbe aver segnato il risultato finale dei Democratici in questa tornata: in Regione hanno ottenuto il 16,72% (ma 20% a Trieste) dopo essere stati per buona parte dello spoglio il primo partito.


QUARTO POSTO
La conta finale ha però retrocesso il Pd al quarto posto, dopo Lega, Fdi e la lista del presidente Fedriga. Percentualmente ha anche ceduto sul risultato del 2018 (allora finì con un 18,11%) e, pur in un confronto improprio, ha perso terreno rispetto alle preferenze che gli erano state date in regione alle politiche dello scorso settembre, quando aveva ottenuto un 18,4 per cento. «Il Pd ha fatto tutto il possibile nelle condizioni date», ha continuato Liva, guardando già alla scadenza elettorale del 2024. «Andiamo alla sfida delle europee del prossimo anno con la massima determinazione, lanciando già da ora un appello alle forze civiche», ha detto, ripercorrendo gli ultimi mesi di lavoro e guardando agli aspetti positivi che l'hanno connotato. «Siamo partiti da condizioni iniziali difficilissime inclusa la sconfitta alle politiche, in quattro mesi abbiamo costruito una coalizione, individuato un candidato credibile e abbiamo lottato a mani nude contro una Destra che ha speso una massa di soldi nella macchina della propaganda. Il lavoro politico deve riprendere per ripartire da qui, in Consiglio regionale e di nuovo nella società». Pro futuro si è spesa anche Debora Serracchiani, promuovendo la coalizione - «un'alleanza di centrosinistra credibile che si è mossa in modo unitario».


IL PATTO
Il Patto per l'Autonomia è riuscito a guadagnare un 2,2 per cento sul 2018 e le analisi dei prossimi giorni all'interno della lista potranno dire quanto è risultato dell'appeal del Patto e quanta acqua hanno portato i fuoriusciti dei Cittadini che sono stati accolti entro la lista degli autonomisti. Hanno perso terreno rispetto alla scorsa legislatura, invece, Open Fvg, attestatasi all'1,47% rispetto al 2,77% del debutto e Slovenska Skupnost, che si è fermata all'1,12%, lasciando sul terreno uno 0,4 per cento.


CINQUE STELLE


È il M5S, però, ad uscire decisamente provato da questa tornata elettorale. Nel 2018 aveva ottenuto il 7,06% e alle politiche di settembre in Fvg aveva confermato la percentuale. Ieri, invece, non è mai andato oltre il 2,5% nello spoglio, fermandosi alla fine leggermente sotto. Neppure le due calate del coordinatore nazionale Giuseppe Conte hanno contrastato la frana. «Siamo stati forza di Governo e con tre coalizioni diverse, il partito è in piena riorganizzazione territoriale, sono elementi che si sono fatti sentire», ha commentato il coordinatore regionale Luca Sut. «È chiaro che qualcosa in più speravamo di farlo ha aggiunto -, anche se essere all'interno di una coalizione ha un altro peso nei confronti degli elettori rispetto che correre da soli. Dobbiamo strutturarci meglio sul territorio e con temi che sono nelle corde del Nord», ha concluso Sut. Avs, l'Alleanza di verdi e sinistra, ha chiuso la corsa al 2 per cento.

 

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Il Gazzettino