Ristori Covid, la Regione invia altri 2,9 milioni per Busitalia

Ristori Covid, la Regione invia altri 2,9 milioni per Busitalia
PADOVA - Grazie ai ristori anti Covid, arrivano nuove risorse nelle casse di Busitalia. Nei giorni scorsi, infatti, il settore Mobilità ha incassato dalla Regione 2,9...

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PADOVA - Grazie ai ristori anti Covid, arrivano nuove risorse nelle casse di Busitalia. Nei giorni scorsi, infatti, il settore Mobilità ha incassato dalla Regione 2,9 milioni di euro a titolo di compensazione dei minori introiti tariffari subìti dalle aziende di trasporto pubblico durante il Covid. Nello specifico la cifra in questione va a coprire il periodo 1 gennaio 2021 – 31 marzo 2022. 


«Si tratta di fondi ministeriali che, a livello locale vengono gestiti dalle Regioni – ha spiegato ieri l’assessore alla Mobilità Andrea Ragona – questi fondi, che saranno girati a Busitalia, contribuiranno assieme alle altre iniziative previste dall’Addendum che abbiamo firmato qualche settimana fa, a migliorare in maniera significativa, i bilanci dell’azienda». 
Si sviluppa, infatti, su più fronti il piano di risanamento dei bilanci di Busitalia. Da un parte l’Addendum consentirà alla partecipata di Ferrovie dello Stato di poter rinnovare il suo parco mezzi con 175 nuovi autobus ecologici, di cui 112 a metano e 63 elettrici per il servizio extraurbano e urbano. Il tutto a costo zero dal momento che i 76 milioni di euro di investimento arriveranno da fondi Pnrr e ministeriali. Dall’altro, invece, per recuperare le passività – il bilancio 2022 è stato chiuso con un rosso da 11,8 milioni di euro – si punta anche sui ristori messi a disposizione a suo tempo dal governo per far fronte alle perdite legate alla pandemia.


I VERSAMENTI
In questo senso va, per esempio, anche il milione e 573 mila euro che, lo scorso 28 marzo, la Provincia ha versato nelle casse di Busitalia. La cifra è relativa al 2021 ed è stata messa a disposizione della Regione che, a sua volta, ha usufruito di fondi stanziati dal ministero Delle Infrastrutture e dei trasporti. A contribuire alla “messa in ordine” dei conti della partecipata di Ferrovie dello Stato c’è anche un’altra circostanza: dopo la flessione massiccia durante il Covid, i passeggeri stanno tornando ai numeri pre pandemia. Stando ai dati dei primi mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2019 si registra, infatti, un -14%. Se si tiene conto che, l’anno scorso ci si attestava a -30% - 35% il trend è assolutamente positivo.


IL RECUPERO


I numeri del 2019 parlano di infatti di 46,1 milioni di passeggeri in totale (33,4 milioni urbano e 12,7 extraurbano). Questo significa che, entro la fine dell’anno, tra bus e tram l’utenza potrebbe arrivare a superare quota 40 milioni di utenti. Da qualche settimana , intanto, l’azienda può contare anche su 21 nuovi controllori. La partecipata di Ferrovie dello Stato continua, dunque a mettere in campo misure di contrasto nei confronti dei “portoghesi”. Una “crociata” che, di recente, è stata ribadita dall’amministratore delegato Gino Colella che ha annunciato che a partire dalla prossima estate sarà obbligatorio timbrare il titolo di viaggio anche per gli abbonati. Un escamotage per rendere la vita più difficile a chi viaggia senza biglietto. In attesa di questo provvedimento, Busitalia ha immesso in organico nuovi “verificatori”. Su richiesta dell'azienda, infatti, lo scorso 21 marzo la Provincia che ha competenza in materia ha organizzato un corso abilitante per agenti accertatori. Hanno partecipato 21 dipendenti.
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Il Gazzettino