MESTRE - C'è chi vedendo le serrande chiuse e nessun cenone di Capodanno in programma ha pensato che ormai la storica trattoria Siora Amelia non aprisse più i...
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Problemi di gestione, di stipendi, la nuova formula di trattoria osteria e cocktail bar che forse non ha preso piede come doveva, questo hanno affrontato i soci che hanno rilevato lo storico locale nato nel 1925 ai piedi del cavalcavia di via Miranese.
«Cambieremo solo la squadra ma non l'allenatore spiega Valentini . Ripeto, nelle ultime settimane sono successe parecchie cose nell'assetto interno, ci saranno facce nuove, gente che si occupa di questo settore e che crede nel progetto. Non voglio vendere la pelle dell'orso prima che venga catturato ma siamo quasi pronti. Stiamo anche definendo i pagamenti degli stipendi arretrati e i sospesi per poter così ripartire senza pesi sulle spalle legati al passato». Dopo il passaggio di mano della famiglia Boscarato e il salvataggio del 2013 da parte di un gruppo di cinque soci/clienti storici mestrini, il giugno dell'anno scorso la direzione del progetto di rinnovamento era stata affidata a Fabio Quadrelli, e la gestione del locale a Giacomo Preo, figlio dell'imprenditore Aldo.
I SOCI
Quest'ultimo, il commercialista Alessandro Valentini, il notaio Alessandro Caputo e l'ingegner Gianpietro Marchiori si erano messi in società riaprendo il locale, tra le realtà che hanno fatto la storia della ristorazione di pesce di qualità a Mestre. La proprietà dei muri dell'Amelia è di un fondo bancario che fa capo ad una società romana e ora l'affitto va quindi a loro, mentre anni fa i Boscarato avevano ceduto i muri si diceva ai cinesi e Diego Boscarato, figlio del fondatore Dino morto nel 2004, nel 2013 quando annunciò di lasciare la gestione, disse che «avevamo ceduto solo i muri, ma dentro c'eravamo sempre noi, con la nostra cucina. A quanti clienti l'ho detto e l'ho ripetuto. Credo che anche quella storia ci abbia tolto clientela».
Ora non resta che aspettare e vedere se la Trattoria Siora Amelia può rinascere come La Fenice dalle sue ceneri e tornare ad essere un punto di riferimento per la gastronomia veneziana e mestrina come lo è stato per tanti anni.
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Il Gazzettino