MESTRE - Dagli uffici del Comune e delle Municipalità neanche una segnalazione. E nemmeno dalla Caritas o dalla San Vincenzo. Insomma, sembra che a Mestre e in tutta la...
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Da settimane la Fondazione Carpinetum - che gestisce il Centro Don Vecchi di viale Don Sturzo 53 dove aprirà il ristorante - aveva scritto agli uffici dei Servizi sociali e alle parrocchi per chiedere collaborazione. Ma negli uffici comunali e nelle Municipalità la lettera è rimasta evidentemente in qualche cassetto, e solo da qualche parrocchia è arrivato un riscontro, raggiungendo però appena 30 "coperti" sui 110 che saranno a disposizione da lunedì 19, per sei giorni alla settimana.
«Non è giunto un segnale pur minimo da parte delle assistenti sociali del Comune, delle Municipalità, della Caritas e della S. Vincenzo - spiega don Armando - e tutto questo a fronte della grande mobilitazione che si è creata attorno a questo progetto rivolto a quelle famiglie più "fragili". Oltre alla disponibilità del catering "Serenissima" che donerà le cene, delle pasticcerie "Dolci Delizie" e "Ceccon" che offriranno i dessert e a privati cittadini che faranno altre donazioni, abbiamo messo in piedi una squadra di 60 volontari per far funzionare il ristorante». Volontari tra cui vi sono anche avvocati e professionisti mestrini, che hanno deciso di mettere a disposizione un po’ del loro tempo in questa iniziativa unica a livello nazionale, tanto che diverse reti televisive hanno già chiamato don Armando per essere presenti all’apertura.
«Ma qui la privacy sarà assolutamente protetta per tutelare le persone che verranno al ristorante - riprende il sacerdote -, mentre il patriarca Francesco Moraglia verrà per l’inaugurazione ufficiale quando raggiungeremo le 110 adesioni». Il problema ora è arrivarci, visto che si è ancora a quota 30. «Oggi ho ricevuto una telefonata di una madre vedova con quattro figli, costretti a vivere con uno stipendio di poco più di mille euro al mese - riprende don Armando -. Sono queste persone che vogliamo invitare al nostro ristorante dove chi ha più di 16 anni pagherà solo un euro. Chiedo a tutti i cittadini che mi conoscono di segnalarci casi simili chiamando il 334.9930825. Con questa telefonata possono fare del bene ed aiutarci a dare una spinta a questa iniziativa benefica». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino