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SAN DONÁ DI PIAVE - Malori dopo il sushi, la colpa è di un’alga. Nei giorni scorsi alcune persone sono state colpite da una tossinfezione alimentare, con malesseri, nausea e diarrea, dopo avere consumato piatti a base di pesce crudo in un ristorante di sushi della città di San Donà di Piave. Ebbene, le analisi ambientali e degli alimenti hanno innanzitutto escluso responsabilità dirette dell’esercizio (tanto è vero che non ha mai chiuso), evidenziando invece la presenza di un virus in un’alga servita assieme al pesce.
STOP AL COMMERCIO
Da parte del dipartimento di prevenzione dell’Ulss 4 è partito l’alert nazionale per bloccare il commercio di quella partita di alghe e il ritiro dai ristoranti che l'avevano già acquistata. Il fatto era avvenuto un paio di settimane fa in un ristorante “all you can eat” della città.
SOPRALLUOGHI
Il personale dello stesso dipartimento, dopo avere svolto subito la necessaria indagine epidemiologica, ha effettuato alcuni sopralluoghi nel locale, indagini su campioni biologici dei malcapitati e del personale del ristorante, rilevando la presenza di un virus (norovirus), possibile causa della gastroenterite, che può contaminare acqua e alimenti. Parallelamente sono stati effettuati rilievi ambientali e acquisti campioni di alimenti inviati all’istituto Zooprofilattico delle Venezie per le analisi in laboratorio del caso.
L’esito di queste ha definitivamente chiarito la questione: il virus era presente nelle alghe utilizzate nella preparazione di vari piatti di sushi. Nella fattispecie si trattava dell’alga Wakame. Come da protocollo, il servizio igiene degli alimenti e nutrizione ha, quindi, attivato il sistema di allerta rapido per gli alimenti con il quale verrà bloccato il commercio delle alghe in questione, ritirando quelle già distribuite in altri ristoranti.
RESPONSABILITÁ ESCLUSE
Il sushi sandonatese ha sempre regolarmente lavorato, a dimostrazione del fatto che i locali avevano rispettato le norme igienico-sanitarie e che non erano emersi, nell’immediato, elementi tali da destare preoccupazione. Le analisi hanno quindi escluso ufficialmente responsabilità dirette, evidenziando il virus nella “partita” di alghe poi servite.
Il Gazzettino