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MESTRE - I primi spintoni e le prime offese sono iniziate attorno alle 18. Poi, in un attimo, il finimondo figlio di una rissa tra nigeriani in via Piave con sullo sfondo il controllo del mercato e delle zone dello spaccio. Due persone ferite, una delle quali in gravi condizioni all'Angelo con un diversi tagli da coltello alla schiena e alla spalla, e tre persone fermate e interrogate per tutta la notte in questura: questo il bilancio di quanto accaduto ieri nel rione che più vive la difficoltà legata al fatto che Mestre sia uno degli snodi principali dello smercio di stupefacenti.
I FATTI
Testimoni silenti di quanto è accaduto ieri pomeriggio sono i segni di sangue sulle saracinesche di un negozio di via Piave: mostrano l'orrore di una violenza efferata, di colpi dati per uccidere, di una zona trasformata per una mezz'ora in un ring sul quale combattere fino all'ultimo respiro.
LE INDAGINI
Le telecamere di sicurezza, così come i video dei telefonini (che la polizia sta cercando) diventeranno lo snodo principale nell'inchiesta con la quale capire cosa sia successo tra via Piave e via Felisati. L'ipotesi principale è che a fondamenta di tutto ci sia il controllo dello spaccio e un mancato rispetto delle zone di smercio della droga. La rissa potrebbe anche essere stata una spedizione punitiva tra gruppi diversi di galoppini che si contendono un'area che dopo la maxi-retata del luglio 2018 è tornata ad essere uno dei centri nevralgici del commercio di stupefacenti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino