Pestaggio violento e rissa all'uscita dalla scuola: «Bambini terrorizzati, serve più sorveglianza»

Genitori preoccupati segnalano anche siringhe nel vicino parchetto, feci umane nei cassonetti aperti, i muri dell'istituto usati come orinatoi. Borgo Stazione sempre nel mirino della sicurezza e del decoro

Rissa davanti alla scuola Dante a Udine, bambini terrorizzati
UDINE - Una rissa davanti alla scuola elementare, che ha spaventato i bambini che ne sono stati testimoni, e creato allarme tra i genitori. Il teatro è ancora una volta...

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UDINE - Una rissa davanti alla scuola elementare, che ha spaventato i bambini che ne sono stati testimoni, e creato allarme tra i genitori. Il teatro è ancora una volta l'area di Borgo Stazione che spesso, purtroppo, balza agli onori della cronaca: questa volta, la criticità è emersa in via Dante Alighieri, dove si trovano l'omonima scuola e la Garzoni ad indirizzo Montessori. Il fatto è avvenuto martedì scorso, l'8 novembre, proprio all'uscita dalle lezioni della scuola Dante, verso le quattro del pomeriggio, cosa che ha messo ancora di più in allarme le famiglie. «Nel pomeriggio raccontano i genitori -, è avvenuto un grave episodio, durante il quale un gruppo di persone è stato coinvolto in un pestaggio, degenerato in rissa e concluso solo in seguito all'intervento delle forze dell'ordine. I fatti sono avvenuti nell'area antistante il plesso, proprio nel momento in cui gli alunni stavano uscendo: hanno assistito al pestaggio di un ragazzo, al coinvolgimento di numerose persone in una rissa, all'arrivo di forze dell'ordine a sirene spiegate; alcuni bambini sono scoppiati a piangere, tutti erano spaventati: la situazione è stata obiettivamente allarmante e pericolosa ed appare ancora più inquietante in quanto verificatasi, in pieno centro, in prossimità di una scuola primaria, in un normale martedì pomeriggio».

LA RICHIESTA
I genitori, inquieti e preoccupati, chiedono quindi maggiore sorveglianza nell'area, almeno negli orari di ingresso e uscita dei bambini dal plesso scolastico. Come se non bastasse, nell'area vengono segnalati anche altri episodi di degrado: dal ritrovamento di una siringa sporca nel piccolo parchetto vicino alla scuola dove i bambini vanno pure a giocare, alla presenza di feci umane nei cassonetti aperti, all'utilizzo dei muri della scuola stessa come orinatoio occasionale. Anche per salvaguardare la serenità dei bambini, quindi, le famiglie chiedono un presidio maggiore. Non è la prima volta che nell'area limitrofa alla scuola vengono segnalate situazioni di disagio: solo qualche mese fa, a maggio, una coppia senza fissa dimora aveva montato una tenda proprio nell'area verde; il problema, anche in quell'occasione, aveva riguardato più che altro le condizioni igieniche, dato che per i propri bisogni usavano il prato, così come pare diffusa, stando a quanto raccontano i genitori, l'abitudine dei frequentatori della zona di sfruttare i muretti per fare pipì e di nascondere i sacchetti con la loro roba nei cespugli o sugli alberi.

ZONA CALDA


Le criticità di Borgo Stazione, d'altronde, sono sotto la lente dell'attenzione delle autorità: dopo l'ennesimo episodio di una rissa (durante la quale è rimasto ferito anche un agente della polizia locale), i controlli sono aumentati ulteriormente, con l'arrivo anche di una camionetta dell'esercito che fa la spola tra lì e l'ex caserma Cavarzerani di via Cividale, come deterrente. Le forze dell'ordine controllano ormai quasi quotidianamente il quartiere, così come fa la polizia locale che lì, per volontà dell'amministrazione Fontanini, ha anche aperto un presidio fisso con l'obiettivo di porre un freno allo spaccio di droga, ma anche a quei comportamenti che rendono invivibile l'area e spaventano i residenti (dagli schiamazzi notturni, agli episodi di ubriachezza molesta, ai bivacchi per strada). Senza contare le centinaia di migliaia di euro investite per potenziare il sistema di videosorveglianza. Eppure, tutte le attività messe in campo sembrano non bastare mai, per restituire decoro a quell'area nemmeno tanto lontana dal centro e che avrebbe forse bisogno anche di altri percorsi per tornare a far parte del tessuto cittadino. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino