Rissa a colpi di catena sotto la Loggia: bar vietati per un anno a 5 giovani

L'intervento della polizia per sedare la rissa
Responsabili di una rissa a colpi di catena in centro storico, per un anno non potranno entrare in nessun bar e locale del comune di Treviso. Lo ha stabilito il questore Vito...

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Responsabili di una rissa a colpi di catena in centro storico, per un anno non potranno entrare in nessun bar e locale del comune di Treviso. Lo ha stabilito il questore Vito Montaruli nei confronti dei cinque cingalesi tra i 20 e i 25 anni protagonisti dello scontro avvenuto in via Indipendenza due settimane fa, il pomeriggio del 28 novembre. «Benissimo, finalmente chi crea pericolo comincia a pagare seriamente» hanno commentato diversi esercenti della zona che avevano assistito alla scena conclusasi accanto alla loggia dei Cavalieri, che riporta in auge l’ordinanza anti degrado entrata in vigore due anni fa per preservare lo storico monumento. Chi lavora in quell’area saluta con favore la prima applicazione nella Marca della “norma Willy”, contenuta nel decreto legge del 21 ottobre scorso che prevede il daspo dai pubblici esercizi e pene inasprite per chi sia coinvolto in episodi di movida violenta. A ispirarlo la tragica morte di Willy Monteiro Duarte, il 21enne picchiato a morte il 5 settembre a Colleferro (Roma). 


I FATTI
Quel sabato erano le 17 quando, nel mezzo del viavai del centro storico, i cinque ragazzi dello Sri Lanka si erano insultati e picchiati davanti ai passanti attoniti. Una parola di troppo a una ragazza aveva scatenato la furia dei suoi accompagnatori, che avevano inseguito e colpito con delle catene i rivali, da piazza Indipendenza fino alla loggia. Due i feriti lievi e cinque le denunce per rissa. Da subito era però emersa la possibilità che i cinque –tutti residenti in città e fino ad allora incensurati– subissero ulteriori conseguenze. Possibilità concretizzatasi ieri quando, al termine degli accertamenti della Divisione anticrimine, è arrivato il verdetto. Per un anno non potranno entrare nei bar, sale giochi, discoteche e in tutti i locali pubblici di intrattenimento del capoluogo vista la loro pericolosità sociale. Se trasgrediranno, rischiano fino a due anni di reclusione e 20mila euro di multa.
LE REAZIONI
«Ben venga questo provvedimento. L’inasprimento delle leggi non può che essere accolto con favore – commenta Davide Acampora, consigliere comunale che fu promotore nonché primo firmatario dell’ordinanza anti bivacchi alla loggia dei Cavalieri–. Restano però alcuni nodi, in particolare sulle risorse e i metodi per accertarsi che la norma venga davvero rispettata. Non sarà affatto facile verificare che non trasgrediscano». Per il consigliere è infatti necessaria un’azione più ampia. «In generale serve la certezza della pena, oltre a più risorse per le amministrazioni locali e le forze dell’ordine per vigilare e reprimere i reati. Infine anche l’opera di prevenzione è necessaria, sia nei giovanissimi che negli adulti, specie per coloro che devono integrarsi in una società diversa da quella di origine –aggiunge–. La sicurezza a Treviso è una priorità. La loggia è tra i più antichi monumenti della Marca, ha più di 800 anni di storia e come tutta la nostra città merita di essere protetta e rispettata».
I COMMERCIANTI

«È un’ottima notizia. Siamo assolutamente favorevoli a questo nuovo daspo verso chi crea problemi dentro o nei pressi dei locali –spiega Stefania Del Linz, titolare del bar The Lodge–. Quella sera il parapiglia è scoppiato mentre ai miei tavoli c’erano famiglie, bambini. Scene del genere non si possono tollerare ed è giusto che chi procura danni e pericoli paghi. I clienti sconvolti e impauriti avevano chiamato i numeri d’emergenza prima ancora che lo facessi io stessa. Speriamo si sia fatto un passo in più nella direzione giusta e che chi sbaglia abbia conseguenze adeguate». Dello stesso parere Antonio Bottegal dell’omonimo negozio di ottica: «Far rispettare le regole e punire chi sgarra dovrebbe essere la norma. Chi sbaglia deve pagare».
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Il Gazzettino