VENEZIA - Lunedì sera campo Manin era ormai svuotato da turisti e veneziani quando il centralino del 112 dei carabinieri di Venezia è stato inondato di telefonate....
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FINE TURNO CONCITATO
Tutto comincia con la chiusura turno in una pizzeria di campo Manin. I tre colleghi, due bengalesi e un iracheno arrivato da poco a Venezia, iniziano a litigare per qualcosa andato storto nel servizio. Gli animi si scaldano in poco nel retro dell’attività commerciale, mentre alcuni clienti, ignari, consumavano al bancone della pizzeria quanto avevano appena ordinato.
All’inizio, tra lo stupore dei clienti, i tre bengalesi si limitano ad un acceso scambio di insulto, ma in un attimo i due bengalesi - coalizzati tra loro contro il collega orginario dell’Iraq - passano dalle parole ai fatti. L’iracheno, quindi, viene preso a calci e pugni, spinto a terra e poi diventato il bersaglio facile e preferito per il lancio di piatti, stoviglie e anche di coltelli.
IL CORPO A TERRA
Quando i carabinieri del Nucleo Natanti della Compagnia di Venezia arrivano in campo Manin, chiamati dalle insistenti telefonate dei residenti nella zona, trovano l’iracheno a terra e ferito nel retrobottega della pizzeria, mentre il titolare della pizzeria - anche lui bengalese ma del tutto estraneo alla rissa - nascosto in bagno per paura. Dei due aggressori, nemmeno l’ombra.
Sono quindi i militari dell’Arma a chiamare i medici del Suem 118 che trasportano la vittima in ospedale. L’uomo viene ricoverato con delle ferite superficiali da taglio sparse lungo tutto il corpo.
LE INDAGINI
Immediate scattano le indagini per trovare i due fuggitivi bengalesi, rintracciati nella mattinata di ieri dai carabinieri che li hanno denunciati in Procura per lesioni aggravate per la rissa nata senza un motivo e che poteva costare fin troppo caro ad un loro collega.
Nicola Munaro
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Il Gazzettino