Usufruivano di rimborsi fiscali per impianti energetici mai eseguiti i 28 indagati di 15 società di servizi scoperti dalla Guardia di Finanza, che ha arrestato sette...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
È il risultato dell'indagine "Energia Cartolare" iniziata un anno fa dai finanzieri trevigiani, i quali hanno coperto una maxi-frode da 500 milioni di euro sui cosiddetti "Titoli di Efficienza Energetica", dietro presentazione di progetti di efficientamento energetico, in realtà mai eseguiti. È stato accertato che i fornitori di società che detenevano «certificati bianchi», incaricati ad "evadere" le pratiche, erano evasori totali, oppure presentavano dichiarazioni annuali con valori irrisori, e comunque incongrui rispetto a quelli indicati dai clienti.
I finanzieri hanno così scoperto che 15 Energy Saving Company avevano attestato falsamente al Gestore dei Servizi Energetici (organo del Mef) di aver eseguito oltre 3.900 interventi di efficienza energetico, consistenti principalmente nella sostituzione di vetri semplici con doppi vetri, isolamento di pareti e coperture per il riscaldamento o raffrescamento di involucri edilizi. In tal modo maturavano il diritto al rilascio di Titoli di Efficienza Energetica (i "certificati bianchi"), rappresentativi, in sostanza, di un contributo pubblico per il risparmio di energia. Ma sia gli artigiani che i loro clienti non sapevano nulla; erano stati "rubati" i dati per fare fatture false.
La negoziazione di questi titoli sul mercato regolato dall'apposito Gestore (Gme) ha garantito agli indagati di ottobere un indebito profitto di circa 110 milioni di euro.
Il Gazzettino