PORDENONE Manca il personale? Il Comune arruola i militari. Per la precisione, quelli collocati in ausiliaria. L'iniziativa è del vicesindaco e assessore al Personale...
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Il militare in ausiliaria percepisce un'indennità in aggiunta al trattamento di quiescenza e, al termine del periodo, ha diritto a vedersi liquidato un nuovo trattamento di quiescenza che comprende anche i cinque anni di permanenza in ausiliaria. Per conservare il trattamento economico, tuttavia, deve essere effettivamente disponibile in caso di chiamata da parte di un ente pubblico: in caso contrario, un doppio no ad altrettante richieste verrebbe comunicato al ministero della Difesa e comporterebbe la rinuncia al beneficio.
Il Comune di Pordenone, in seguito alla richiesta avanzata al ministero della Difesa, ha così potuto consultare la banca dati del personale in ausiliaria al quale poter attingere, selezionando - spiega Grizzo - i residenti della provincia di Pordenone che si trovano in questa particolare situazione.
COLONNELLI E GENERALIA conti fatti, una squadra che può contare su 53 sottufficiali e addirittura 14 fra colonnelli e generali. Di questi, una decina sono stati convocati per un colloquio conoscitivo davanti a una commissione appositamente costituita, per individuare i candidati più adatti e i rispettivi incarichi da affidare loro, anche in base ai titoli e alle competenze maturate nel corso della carriera militare.
«Per ora - spiega Grizzo - l'idea è quella di impiegare queste figure per costituire commissioni ispettive composte da tre persone ciascuna e in grado di controllare le strutture pubbliche come case di riposo e asili. Ma le schede che compiliamo con i profili professionali valuteranno anche competenze come la conoscenza delle lingue straniere e quelle informatiche e l'eventuale disponibilità ad attività di front office. In futuro, quindi, potremo allargare l'impiego anche ad altri settori».
Non a caso, il fabbisogno dell'Ente indicato nella lettera di convocazione spazia dagli impiegati amministrativi di protocollo a un impiegato amministrativo contabile per i Servizi sociali, dal supporto a Orienta lavoro al supporto appalti. Da contrattare la disponibilità oraria del personale, che potrà arrivare a un massimo di 36 ore settimanali. Tutti gli oneri assicurativi saranno a carico del ministero, mentre al Comune non resterà che accollarsi le spese vive. Anche per questo, le candidature sono state selezionate fra professionisti che risiedono nei dintorni del capoluogo o comunque in provincia. A conti fatti, la spesa è stata stimata per ora in 10mila euro, che è la somma momentaneamente accantonata per finanziare il progetto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino