Udine, rischio classi ghetto: «Distribuire gli alunni stranieri nelle scuole per evitare l'emarginazione». I romeni i più numerosi

Rischio classi ghetto: «Distribuire gli alunni stranieri nelle scuole per evitare l'emarginazione». I romeni i più numerosi
UDINE - Rischio di classi ghetto anche nelle scuole friulane. Nella nostra provincia, nell'annata clou del Covid c'erano 39 scuole (su 104 in Fvg) con classi che...

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UDINE - Rischio di classi ghetto anche nelle scuole friulane. Nella nostra provincia, nell'annata clou del Covid c'erano 39 scuole (su 104 in Fvg) con classi che avevano più del 30% di alunni stranieri (di cui 18 sopra il 40%). Udine nel 2020-2021 era il comune in regione con la maggiore presenza di alunni con cittadinanza non italiana per i primi Paesi di provenienza, secondo i dati del ministero dell'Istruzione.

Udine, rischio classi ghetto

Nell'anno della pandemia gli studenti di origine straniera in città erano 3.246 (il 13%): per la maggior parte rumeni (19%), seguiti da albanesi (17,3%), marocchini e cinesi (4,8%). In provincia, gli studenti stranieri erano 7.407 (oltre un terzo del Fvg), di cui 2.554 concentrati alle elementari (dove i ragazzini stranieri rappresentavano il 12,5% degli iscritti) e 4.621 provenienti dall'Europa (1.728 dall'Africa) In regione gli alunni con cittadinanza non italiana sono saliti dai 19.619 nel 2018-2019 ai 20.091 nel 2020-2021 (+472). Un dato che vale al Fvg una posizione di metà classifica fra le regioni italiane, all'ottavo posto con il 13% di studenti stranieri in rapporto al totale. In Fvg gli studenti stranieri nati in Italia erano 13.379, di cui la maggior parte alle primarie (5.362, il 74,2% degli alunni stranieri). Gli studenti rumeni sono i più rappresentati nelle scuole friulane (19,9%), seguiti dagli albanesi (12,8%).

Un aspetto centrale per l'inclusione degli alunni con cittadinanza non italiana è ovviamente la distribuzione fra istituti, per evitare la concentrazione in scuole o classi-ghetto. In base alle disposizioni ministeriali del 2010 il tetto massimo non deve superare il 30% degli iscritti in ciascuna classe e in ciascuna scuola, ma il limite può essere innalzato (con decisione del direttore scolastico regionale) a fronte della presenza di alunni stranieri che già conoscono bene l'italiano. In Fvg, nel 2020-2021 le scuole con una percentuale dal 30% a meno del 40% di studenti stranieri erano il 4,8%, ma c'era un 4,1% oltre il 40%, per un totale dell'8,9% al di sopra del 30% (in Veneto la percentuale era del 10,7%, in Lombardia, che ha il dato più alto, del 13,5%). Se si guarda alle classi con oltre un terzo di alunni non italiani, sono addirittura il 14,8% nella primaria, il 7,1% alle medie e il 2,9% alle superiori (in totale, l'8,4%). In provincia di Udine le scuole con percentuali al di sopra del 30% di alunni stranieri erano 20 su 224 alle materne (con 14 sopra il 40%) e 14 su 182 alle elementari. Alle superiori la maggior parte dei ragazzi di origine straniera frequenta istituti tecnici o professionali: in provincia su 1.866 allievi, solo 585 frequentavano un liceo, mentre 1.281 erano inseriti in un percorso più professionalizzante: 760 nei tecnici e 521 nei professionali. Il problema maggiore, a livello linguistico, riguarda soprattutto i nati all'estero. In provincia i nati in Italia erano 5.245, il 70,8% degli alunni con cittadinanza non italiana, ma la percentuale scendeva al 47,3% alle superiori.

L'Usr ha cercato di evitare classi-ghetto, spiega la direttrice Daniela Beltrame, ma «in certe città, come Udine e Monfalcone, c'è una concentrazione elevata di studenti stranieri. A Udine, poi, in certi quartieri, è più facile trovare casa a buon prezzo e lì c'è un maggior numero di studenti di origine non italiana. Non c'è poi la possibilità di formare troppe classi». Come evitare le concentrazioni in certi istituti? «Bisognerebbe distribuire fra le altre scuole, ma non sempre è facile, come dimostra il caso di Monfalcone, dove avevamo cercato delle collaborazioni con gli istituti dei paesi vicini. Il problema grosso sono anche le famiglie e alcuni ostacoli culturali che rendono più difficile spostarei ragazzi. Per esempio le mamme bengalesi non camminano da sole per strada se non accompagnate dal marito. Anche a Udine alla Dante c'è un'alta concentrazione di stranieri. Purtroppo è almeno dal 2010 che si verificano queste concentrazioni in alcuni istituti. Il dato positivo è che sono aumentati gli alunni stranieri nati in Italia».

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Il Gazzettino