Cugine morte in A28, ​sì ai 70mila euro di risarcimento del pirata bulgaro: «Per le mie bambine» Foto

Sara Rizzotto e Jessica Fragasso
CONEGLIANO (TREVISO) - Settantamila euro per le due bambine, di 2 anni e mezzo e pochi mesi, sopravvissute a quel tremendo schianto in A28 in cui è rimasta uccisa la loro...

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CONEGLIANO (TREVISO) - Settantamila euro per le due bambine, di 2 anni e mezzo e pochi mesi, sopravvissute a quel tremendo schianto in A28 in cui è rimasta uccisa la loro mamma Sara Rizzotto (26enne di Conegliano) e la cugina Jessica Fragasso (20enne di Mareno). Ieri pomeriggio Devis Da Ros, l'ex compagno di Sara ha accettato il risarcimento autonomo messo sul piatto da Dimitre Traykov, il pirata che la sera del 30 gennaio tra Villotta e Azzano Decimo (Pordenone) ha travolto l'utilitaria delle due cugine, uccidendole sul colpo. Fra quattro giorni il 61enne bulgaro tornerà in aula per la seconda udienza (a Pordenone) che lo vede alla sbarra per omicidio stradale plurimo aggravato dalla guida in stato di ebbrezza e dalla fuga dopo l'incidente.


LA DECISIONE
«Ho accettato la proposta dell'imputato, nata di sua spontanea iniziativa, di versare una somma di denaro per il mantenimento delle mie figlie, nell'esclusivo interesse delle bambine - spiega Da Ros, assistito dagli avvocati Carlo Baggio e Giuseppe Gulli -. Ci tengo a precisare che la somma ricevuta non comporta alcuna riduzione di pena per l'imputato, non avrà alcuna conseguenza negativa per le altre parti civili, che conservano intatta la propria posizione, né preclude in alcun modo il risarcimento del danno, che continuerò a perseguire in sede civile». Quella somma, aggiuntiva rispetto a quella che verrà liquidata alle famiglie dall'assicurazione, era stata proposta dal bulgaro a corredo della richiesta di patteggiamento. Respinta quella, l'imputato si era tirato indietro. Salvo poi ripensarci e rimetterla sul piatto come offerta economica proposta non per avere sconti di pena ma solamente per testimoniare la propria vicinanza alle bambine, come più volte ribadito dalla difesa. «È come se avessero preso una provvisionale di 35mila euro a testa senza dover aspettare l'esito dei tre gradi di giudizio - spiega l'avvocato Gulli -. L'offerta non è stata accettata quando è stata proposta insieme al patteggiamento proprio per evitare sconti di pena all'imputato. E siccome non si tratta di un risarcimento ma di una mera liberalità non comporterà neppure il beneficio delle attenuanti».


LA REAZIONE


Durissima la reazione delle famiglie Rizzotto e Fragasso, da subito contrarie ad accettare soldi dal pirata prima della sentenza. «È una vergogna. Ci dissociamo nel modo più assoluto da questa decisione - tuona indignato Alain Fragasso, il papà di Jessica, temendo che la somma versata possa giocare a vantaggio dell'imputato -. Non vogliamo soldi ma giustizia e che quell'uomo paghi con la galera quello che ha fatto alle nostre figlie». «A Devis abbiamo ribadito più volte che se ha bisogno di un aiuto per crescere le bambine e far fronte alle spese, può contare su di noi» - aggiunge Fragasso. Le amiche di Jessica avevano organizzato una raccolta fondi da destinare alle famiglie delle due cugine e in particolare alla due bimbe di Sara. Quel gesto di generosità aveva permesso di raccogliere più di 10mila euro. Un'iniziativa di cui Devis è grato ma che rimane una goccia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino