Adria. Dal primato italiano alla chiusura: la storia dello zuccherificio di Bottrighe

La Troupe di Rai Storia a Bottrighe
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ADRIA -  L’epopea dello zuccherificio di Bottrighe, parte della storia stessa della comunità rivierasca, finisce su Rai Storia. Una troupe di Rai Storia si è fermata per due giorni nel paese della sinistra Po per girare una puntata della trasmissione Telemaco. Le riprese andranno in onda ad aprile. L’autore, il giornalista Nicola Maranesi, assieme alla collega Charlotte Marincola, due operatori e il capo regia, Stefano Chimisso, hanno dedicato un approfondimento alla storia degli zuccherifici italiani scegliendo proprio Bottrighe, sede di quello che fu uno degli stabilimenti più importanti d’Italia. Maranesi aveva trovato interessanti le notizie, gli studi e le proposte di Roberto Marangoni, appassionato di storia locale. La troupe ha intervistato lo stesso Marangoni, che ha narrato alcune vicende legate anche alla sua famiglia. Diversi membri infatti hanno lavorato nello stabilimento che rimase attivo 77 anni, dal 1914 sino al 29 ottobre 1991. 


PROGETTO DI RECUPERO 

Nel servizio anche un’intervista all’architetto Silvia Secchiero, che anni fa aveva realizzato la sua tesi di laurea partendo proprio da alcune idee di Marangoni sul restauro della palazzina degli uffici direzionali dell’ex zuccherificio: l’ipotesi era quella di trasformarla in polo culturale, biblioteca o in museo dell’industria saccarifera. L’elaborato prevedeva un progetto di riqualificazione del sito, il recupero dell’area verde e un centro per anziani. Marangoni è riuscito anche a recuperare un filmato, girato durante la penultima campagna saccarifera del 1990 da Ivan Zanforlin, anche lui intervistato dalla troupe, allora dipendente di una cooperativa all’interno dell’impianto saccarifero, con immagini di lavorazione esterne e interne. Questo è l’unico filmato esistente sullo zuccherificio. Le immagini sono state poi caricate da Marangoni su You Tube, a perenne memoria. Al termine della due giorni di riprese, Marangoni ha donato a Maranesi e alla troupe il libro sulla storia di Bottrighe “Sulla scia delle rondini” di Nerino Albieri, pubblicazioni su Umberto Maddalena, alcune copie del semestrale “Ventaglio Novanta”, il cd e calendario dei Bontemponi. Proprio Marangoni, nel 2021, a 30 dalla chiusura dello stabilimento aveva proposto a palazzo Tassoni di dedicare una via o un piazzale del paese rivierasco ai lavoratori dell’ex zuccherificio di Bottrighe. 

SITO DISMESSO 


Chiuso il 29 ottobre 1991, lo zuccherificio fu costruito nel 1912 da una società belga e iniziò la sua prima campagna saccarifera nell’agosto 1914. Negli anni Settanta la fabbrica batteva il primato italiano, in produzione e qualità. Lo zuccherificio, tra i gioielli dell’impero Montesi, causa la crisi societaria, passò in seguito nelle mani di Eridania-Ferruzzi attraverso la controllata Industria Saccarifera Italiana che dopo pochi anni ne decretò la chiusura. Dopo Bottrighe, seguì la stessa sorte lo zuccherificio di Porto Viro, l’ultimo dei tredici zuccherifici polesani. Oggi in Italia si contano solo due zuccherifici, a Pontelongo nel Padovano e a Minerbio nel bolognese, della stessa società CoproB, che commercializza, con il marchio Italia Zuccheri, l’unico zucchero prodotto con barbabietole italiane. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino