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TREVISO - Non risolverà tutti i problemi, ma la strada sembra quella giusta. Il tribunale di Treviso soffre da anni di carenze d’organico, definite più volte «croniche» sia dal presidente Antonello Maria Fabbro e dal suo predecessore Aurelio Gatto sia dal nuovo procuratore Marco Martani e dall’ex Michele Dalla Costa. Ora qualcosa si muoverà: a partire da metà giugno, e fino al termine dell’anno, nel palazzo di giustizia di via Verdi arriveranno due sostituti procuratori e quattro giudici. Il numero di magistrati, di fatto, salirà soltanto di un’unità: si passa infatti da 35 a 36 e la scopertura rimane comunque di 5 persone. Ma una riorganizzazione interna permetterà di gestire meglio le incombenze, anche a fronte dell’inchiesta su Veneto Banca che, complice la pandemia, ha rallentato (e non poco) le attività giudiziarie.
Dopo sei anni passati alla Procura generale di Venezia, Giovanni Valmassoi torna a Treviso. riprenderà il ruolo di sostituto procuratore, lo stesso che aveva lasciato nel 2016 dopo 18 anni di servizio al terzo piano del palazzo di giustizia di via Verdi. Originario di Pieve di Cadore, prima di approdare nella Marca era stato pretore a in Friuli e poi pubblico ministero a Venezia. Tra le inchieste più importanti spiccano quelle sulla “Polisia veneta” e uno dei primi casi di eccesso di legittima difesa, ovvero quello di Bruno Campello, il carrozziere di Mogliano Veneto che nel 2010 sparò e ferì un ladro che si stava introducendo nella sua azienda. Con Valmassoi torna a Treviso anche Iuri De Biasi, anche lui dopo sei anni di assenza dopo il trasferimento a Pordenone dove ha ricoperto prima il ruolo di giudice civile e poi giudice penale. Lo stesso incarico che avrà a Treviso, andando a coprire i vuoti lasciati da Leonardo Bianco (che passerà al civile) e Cristian Vettoruzzo (che approda invece all’ufficio gip). Da Pm, in vent’anni di carriera, aveva portato a termine migliaia di inchieste. Su tutte quella della rapina al portavalori di Casale sul Sile del 2001 quando i banditi fuggirono con un bottino di 10 miliardi.
Il nome più conosciuto dei nuovi arrivi al tribunale di Treviso è di certo quello di Michele Permunian, il sostituto procuratore che ha Locri ha condotto l’inchiesta sul sindaco di Riace Mimmo Lucano, poi condannato in primo grado a 13 anni e 2 mesi di reclusione per i reati di truffa, peculato, falso e abuso d’ufficio.
Il Gazzettino