Rischio tagli ai servizi comunali per il rincaro delle bollette

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ROVIGO - «Siamo molto preoccupati. Quello che rischiamo è un taglio ai servizi che si ripercuoterà su tutti i cittadini». Non usa mezzi termini il sindaco Edoardo Gaffeo nell’esprimere l’apprensione per quello che potrebbe accadere nell’immediato futuro ai servizi comunali a causa del caro bollette: un colpo di mannaia sulle spese per i servizi erogati ai rodigini potrebbe essere l’unica soluzione per far quadrare i conti dell’ente, in un momento, tra l’altro, in cui il Comune non se la passa male a livello di conti.


Il problema dell’aumento esorbitante delle bollette è lo stesso che pesa sulle tasche dei cittadini. L’aumento per il Comune, secondo la stima degli uffici di Palazzo Nodari, si aggira per il 2022 intorno al milione e mezzo di euro. A quello che si prospetta come salasso, secondo quanto spiega il sindaco, si aggiunge un problema legato alle modalità di spesa dell’avanzo di bilancio cosiddetto “libero”.


IL TIMORE
«Siamo molto preoccupati - sottolinea Gaffeo - perché, in merito all’utilizzo dell’avanzo libero, non è stato approvato un emendamento, durante la discussione sulla legge di bilancio in approvazione alle Camere, che avrebbe consentito di utilizzare l’avanzo libero per far fronte all’aumento delle bollette».
L’emendamento cui il sindaco fa riferimento era stato proposto a inizio marzo dalla deputata del Pd Marina Berlinghieri ed è stato bocciato perché «l’aumento dell’energia è stato considerato come spesa ricorrente e non “una tantum” - puntualizza Gaffeo - dunque, essendo un incremento permanente, non può essere pagato con le risorse dell’avanzo libero», ovvero con le risorse di cui l’ente può usufruire liberamente e che si ottiene sottraendo all’avanzo complessivo, cioè il risultato totale di amministrazione, le altre sue componenti quali l’avanzo accantonato, vincolato e destinato a finanziare investimenti.
«Pagheremo le bollette fino a esaurire il fondo destinato, dopodiché non resta altro da fare che tagliare i servizi. Questo si prospetta, a bocce ferme, se non riusciamo a trovare una soluzione». È questa l’amara constatazione del primo cittadino: servizi come il trasporto scolastico o le mense, per fare un esempio, potrebbero essere rimodulati, «l’alternativa è spegnere i lampioni» chiosa Gaffeo consapevole dei problemi legati alla sicurezza, anche della viabilità, che deriverebbero. Il problema che grava sul Comune di Rovigo accomuna tutti i Comuni e le Province d’Italia, ma in questo caso, il mal comune non è mezzo gaudio: «È necessario che il Governo ci aiuti - continua il sindaco - siamo molto preoccupati».


GLI ALTRI PROBLEMI
La lievitazione dei costi in bolletta, tra l’altro, fa il paio con quella delle materie prime con conseguenze pesanti sul fronte dei lavori. «Solo l’acciaio è aumentato del 70-80% e quindi bisogna aggiornare conti. In questo momento abbiamo diversi cantieri aperti, ma neanche uno in appalto. Del resto serve un’autorizzazione da parte dell’amministrazione centrale a rivedere i costi standard da applicare ai contratti, anche perché se inserisci un rincaro di tale portata nel piano economico finanziario, sei fuori legge. A oggi pare, comunque, ci diano questa possibilità. Poi vediamo».


Nel frattempo il bilancio consuntivo approvato dalla giunta è pronto ad approdare in consiglio comunale presumibilmente il 28 aprile. «In aula riusciremo con molta probabilità ad anticipare qualcosa riguardo la destinazione dell’avanzo - conclude Gaffeo - una parte dei progetti è stata delineata e riguarda le risorse che non si è riusciti a spendere sul finire dello scorso anno per motivi tecnici Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino