PADOVA - Venerdì 15 febbraio 2019, ultimo giorno di vendite della Rinascente a Padova. Poi, vent'anni dopo l'apertura, lo store del marchio che porta il nome...
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CONSEGUENZE
Posizioni inconciliabili quella di Rinascente e della società proprietaria dell'immobile, che hanno portato ad una strada senza via d'uscita, la cui unica conseguenza è stata la decisione del gruppo di via Washington di levare l'ancora e abbandonare la piazza della città del Santo. «Oltre a non essere in grado di assorbire l'aumento importante del canone - conclude la nota - Rinascente non può permettersi di operare per lungo tempo in uno store senza effettuare investimenti sia propri che dei brand».
Una decisione che tocca sul vivo la settantina di lavoratori che sono impiegati nello store di piazza Garibaldi: 39 i dipendenti diretti di Rinascente che ha garantito il gruppo verranno ricollocati con le stesse condizioni lavorative in altri store del marchio. A loro sono da aggiungere gli impiegati dei corner delle marche come Gucci, Prada, Dior, solo per citarne alcune che trovano ospitalità nel palazzo.
«Ci è stata data comunicazione questa mattina della volontà, per ora irrevocabile, di chiudere lo store di Padova a partire dal 15 febbraio - spiega Marquidas Moccia, segretaria provinciale di Filcams Cgil - La prossima settimana avremo un incontro con la proprietà per capirne di più. Quello che ci interessa è capire cosa sarà dei lavoratori. A noi risulta che le cose non andassero poi così male, se però si deve fare il conto con i proprietari del palazzo che alzano i canoni d'affitto, è un altro discorso. Da settimana prossima partirà una battaglia per cercare di far tornare qualcuno sui propri passi, coinvolgendo anche le istituzioni».
PREZZI
E un ripensamento lo invoca anche l'assessore comunale al commercio Antonio Bressa. «La trattativa è privata - commenta Bressa - ma voglio credere che non sia già realmente chiusa perché è troppo importante la posta in gioco. Il mio invito alla Rinascente è di riflettere bene prima di lasciare una piazza come Padova che è sempre più attrattiva per investitori e vede dei dati economici incoraggianti per il sistema del commercio. Ma dall'altra parte chiedo alla proprietà di non tirare troppo la corda sugli affitti. Non sarebbe la prima volta che a Padova vengono fissati a un prezzo troppo alto rispetto alla reale sostenibilità del mercato. Proprio ora che stiamo tornando attrattivi per grandi marchi (Hilton, Starbucks ndr) sarebbe un peccato perdere attività storiche che qualificano il nostro sistema del commercio a causa di queste speculazioni». Resta poi un interrogativo sul futuro del palazzo. Possibile che quegli spazi ospitino un mega store di Zara, pronto a traslocare dalla sede davanti al Pedrocchi e ad aprire a Padova la linea bambino e Zara Home per la casa. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino