La nuova strada per il rifugio Marinelli bocciata pure dai Cai, Saf, Legambiente

Rifugio Marinelli
(e.bat.) Scontro in Quarta commissione del Consiglio regionale sulla parte finale del progetto di ripristino della viabilità agro-silvo-pastorale tra Casera, Collina e...

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(e.bat.) Scontro in Quarta commissione del Consiglio regionale sulla parte finale del progetto di ripristino della viabilità agro-silvo-pastorale tra Casera, Collina e Plotta. Nonostante l'assessore Stefano Zannier abbia rassicurato che si tratta della «sistemazione di un tracciato che già esiste, non di una vera strada» e che «sarà interdetta ai mezzi a motore attraverso blocchi fisici» per Comune di Paluzza, Società Alpina Friulana (Saf), Legambiente e Cai si tratta di «una scelta sbagliata nel metodo e nel merito».


IL TIMORE CONDIVISO

È quello di trovarsi di fronte a una nuova strada con il rischio di vedere auto e moto raggiungere facilmente il rifugio Marinelli ai piedi di un'area di incontaminata bellezza. Comune e diverse associazioni hanno raccolto 14mila firme di dissenso. Il sindaco di Paluzza, Massimo Mentil ha parlato di «utilizzo dei fondi Vaia inopportuno, perché con quel tipo di importo si potevano completare molti lavori già avviati». La Saf ha giudicato il percorso progettato «inutile ai fini del soccorso e contesta la definizione di ripristino di una viabilità che viceversa non è mai esistita» temendo, inoltre, che il tracciato possa incoraggiare i motociclisti a prendere scorciatoie, con i relativi danni ambientali. Legambiente ha parlato di «sfregio» ponendo, con il Cai, il problema degli investimenti sulle piste da sci, che andrebbero accantonati in ragione dei cambiamenti climatici che suggeriscono di puntare sull'allungamento della stagione estiva nei poli di montagna.


LA DIFESA DELL'ASSESSORE

Zannier ha chiarito che «l'intervento rientra correttamente tra quelli del commissario per l'emergenza Vaia» e che «si sta parlando solo dell'ultima parte del progetto, un tratto di 600 metri che costa poco più di 30mila euro: con quei soldi non realizzo una viabilità, semmai pulisco i bordi del tracciato o poco più». L'assessore ha ribadito «che nessuno vuole un libero accesso al rifugio Marinelli e i blocchi fisici su due lati impediranno il passaggio dei mezzi a motore». Rassicurazioni che non hanno convinto Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia) che definisce il progetto «incomprensibile, costoso e dannoso per il suo pesante impatto ambientale. La Giunta Fedriga non sente ragioni, a chi serve l'opera? Non ad eventuali soccorsi, né ripristina viabilità esistenti come si legge negli atti poiché nel tratto finale c'è solo una mulattiera».
Zannier ha spiegato che gli interventi programmati hanno un valore complessivo di 800mila euro, mentre i lavori consegnati nel 2021 a fine luglio sono ora sospesi per le normali problematiche climatiche della stagione. Lo scopo è di eliminare alcuni tratti in eccessiva pendenza, deperiti causa avversità atmosferiche. Dal canto suo, l'assessore all'Ambiente Fabio Scoccimarro ha sottolineato la necessità di creare «un asse di sicurezza nel caso la viabilità esistente diventasse inservibile».


L'OPPOSIZIONE ATTACCA

Secondo Mariagrazia Santoro (Pd): «Progetto partito col piede sbagliato, sugli interventi necessari al territorio montano chiediamo spazi, come tavoli tecnici, nei quali si possano coinvolgere tutti i soggetti interessati e dove si possano approntare le azioni generali in grado di dare una visione ampia sulla montagna e non per singoli settori». Secondo l'ex sindaco di Udine Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) si tratta di un intervento «inopportuno se non addirittura dannoso e, anche se non formalmente, inaccettabile nelle finalità». «Purtroppo conclude il consigliere - è emersa ancora una volta la mancanza di programmazione della Giunta Fedriga sulle questioni del turismo montano sia estivo che invernale».
 

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Il Gazzettino