L’energia dai rifiuti prodotta da Veritas alimenta 2500 famiglie: «Ma si può fare di più»

L'impianto di termovalorizzazione di Fusina
VENEZIA - L’abbandono dei rifiuti, soprattutto quelli non domestici, è ancora troppo frequente nei Comuni che si avvalgono del servizio di Veritas tra Riviera del...

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VENEZIA - L’abbandono dei rifiuti, soprattutto quelli non domestici, è ancora troppo frequente nei Comuni che si avvalgono del servizio di Veritas tra Riviera del Brenta, Miranese e parte del Veneto Orientale. Oltre 5.200 i controlli effettuati e più di 400 le multe elevate per conferimenti non corretti. Tuttavia lo scorso anno dal rifiuto secco (più gli scarti) raccolto e trattato nell’impianto di Fusina della società controllata sono state prodotte circa 80mila tonnellate di Css, 32mila delle quali sono state utilizzate per produrre energia nell’impianto stesso di Fusina: una quantità che ha soddisfatto il fabbisogno energetico di circa 2.500 famiglie. Il resto invece è stato inviato in altri impianti, in attesa della seconda linea che renderà il territorio autosufficiente dal punto di vista degli smaltimenti. Tempo di bilancio per il gruppo Veritas che gestire la raccolta differenziata in 45 Comuni tra la città metropolitana e Mogliano. Nel primo quadrimestre di quest’anno i controlli effettuati dagli ispettori ambientali sono stati 5.217 a fronte di 417 le sanzioni. «Nonostante ciò – spiega comunque Veritas - il nostro territorio resta all’avanguardia in Italia per percentuali di raccolta differenziata e soprattutto per lo scarsissimo utilizzo della discarica. Serve comunque un maggior rispetto del territorio e un più alto livello di attenzione nella raccolta differenziata».


RIVIERA E MIRANESE
In particolare nei Comuni del Miranese e della Riviera del Brenta i controlli sono stati 2.217 legati ad abbandoni e conferimenti incontrollati dei materiali differenziati con 182 multe elevate. Nel dettaglio a Campagna Lupia sono stati eseguiti 82 controlli ed elevate 2 multe; 73 e 4 a Campolongo Maggiore; 291 e 16 a Camponogara; 184 e 10 a Dolo; 195 e 23 a Fiesso d’Artico; 81 e 12 a Fossò; 68 e 9 a Martellago; 375 e 26 a Mira; 40 controlli e nessun verbale a Salzano; 191 e 29 a Scorzè; 401 e 44 a Spinea; 76 controlli e 1 verbale a Stra, 160 e 6 a Vigonovo. Complessivamente tra Riviera e Miranese gli ispettori ambientali, in accordo con gli uffici amministrativi di Veritas, hanno inoltre eseguito 187 verifiche sul corretto pagamento della Tari/Tarip.


VENETO ORIENTALE
Per quanto riguarda invece l’area riguardante i comuni di San Donà, Noventa di Piave, Jesolo, Eraclea e Cavallino-Treporti i controlli effettuati nel primo quadrimestre sono stati 3.500 con 235 sanzioni. 876 i controlli e 74 le sanzioni a San Donà di Piave; 96 controlli e 11 sanzioni a Noventa di Piave; 1.012 e 63 a Jesolo; 1.109 e 45 a Cavallino-Treporti e 407 e 45 sanzioni a Eraclea, per un totale di 3.500 controlli. Gli ispettori ambientali di Veritas hanno anche effettuato in questo bacino 268 segnalazioni sul corretto pagamento della Tari/Tarip.


DIFFERENZIATA DA MIGLIORARE


«Le analisi merceologiche periodicamente eseguite dai nostri ispettori – spiegano da Veritas - evidenziano che un buon numero di utenti (domestici, ma soprattutto non domestici) non si impegna a sufficienza nel separare i rifiuti conferendo materiali estranei nelle differenziate o nel secco rifiuti trattabili. Tutto questo, oltre ad abbassare le percentuali di differenziata, provoca un danno ambientale ed economico (quindi appesantisce le bollette), perché il trattamento del rifiuto secco residuo costa molto di più di quello del materiale differenziato». Lo scorso anno, nei 45 Comuni dove il Gruppo Veritas gestisce il ciclo dei rifiuti (l’intera Città metropolitana di Venezia più Mogliano) sono state raccolte 509.560 tonnellate di rifiuti, 349.801 di queste (71,77%) hanno seguito il ciclo delle differenziate e sono diventate materie prime seconde, quindi nuovi materiali. Il rifiuto secco è stato prima trasformato prima in Css e poi in energia elettrica. L’utilizzo del Css ha prodotto energia per oltre 27 milioni di kWh il 72% dei quali è stata utilizzata per alimentare gli impianti, mentre il resto è stato ceduto alla rete nazionale. “Tenendo conto del consumo medio di una famiglia, l’energia prodotta da Veritas dalla combustione del Css ha consentito di soddisfare il fabbisogno elettrico annuale di oltre 2.500 nuclei familiari – spiega Veritas. - In attesa della seconda linea che renderà il nostro territorio autosufficiente dal punto di vista degli smaltimenti”. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino