BATTAGLIA TERME - Presa di mira dai vandali l’entrata dell’ex C&C, la fabbrica inquinante che si trova al confine tra Pernumia, Battaglia e Due Carrare. La...
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Torna dunque prepotentemente alla ribalta la questione sicurezza, come spiega lo stesso comitato. «Manca una qualsivoglia vigilanza, chiunque può avvicinarsi liberamente ai capannoni dei veleni. Occorre evitare ad ogni costo che lo stabilimento risulti accessibile ad estranei o malintenzionati». «Da parte nostra, peraltro, non è la prima volta che segnaliamo alle autorità competenti criticità in merito alla recinzione che si sviluppa tutt’attorno. Vi sono dei varchi in diversi punti del perimetro, dai quali si può agevolmente entrare. Così facendo, però, i vandali mettono in pericolo la loro salute. Ci auguriamo che chi di dovere risolva al più presto il problema; in fondo ne va della sicurezza dell’intera collettività».
L’ANNUNCIO
Nei giorni scorsi l’assessore regionale Roberto Marcato ha annunciato che l’eventuale bando di gara europeo finalizzato allo smaltimento dei rifiuti ancora presenti dentro gli immobili sarà gestito da una stazione appaltante regionale. «Questo organismo, per com’è strutturato, sarà in grado di ridurre potenziali sprechi», ha detto durante una tavola rotonda a cui erano presenti pure il consigliere comunale Giampietro Crivellaro, e alcuni rappresentanti del comitato Sos C&C e dell’associazione La Vespa di Battaglia. La stessa Giunta regionale si è impegnata «a farsi parte attiva con il Governo centrale al fine di reperire le risorse finanziarie, a valere sui fondi della Legge Speciale per Venezia, necessarie alla bonifica dell’area dell’ex stabilimento. Oltre che di altre situazioni emergenziali relative ai siti inquinati nel bacino scolante della Laguna di Venezia». A tale proposito, «occorre intraprendere ogni possibile azione intesa a tentare di recuperare parte delle somme necessarie rivalendosi nei confronti dei soggetti responsabili». «Conosco bene la situazione – ha aggiunto Marcato – in quanto nel 2005, quando i capannoni sono stati sequestrati per traffico illecito di rifiuti pericolosi, ero assessore della Provincia. Mi faccio portatore di questa causa».
Francesco Cavallaro Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino