Scarti tessili contenuti in sacchi neri per l'immondizia abbandonati in capannoni industriali all'insaputa dei proprietari. Funzionava così, secondo le indagini dei...
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I militari hanno eseguito due misure cautelari di arresti domiciliari disposti dal Gip del Tribunale di Bologna a carico di due italiani considerati a capo dell'organizzazione criminale che aveva avviato una sorta di attività imprenditoriale. Diciotto gli indagati nell'inchiesta della Dda (Pm Stefano Orsi), che ha portato anche alla perquisizione e al sequestro di 24 siti.
«L'operazione che abbiamo condotto sullo smaltimento illecito dei rifiuti speciali ottenuti dalle lavorazioni tessili e provenienti da Prato, è stata molto importante soprattutto perché ha visto il coinvolgimento di cinque regioni: Emilia, Toscana, Umbria, Veneto e Lombardia. Ha riguardato una tipologia di rifiuti speciali che diventa pericolosa soprattutto, come abbiamo visto in altre occasioni, per quel che riguarda gli incendi che spesso in accumuli del genere poi si sviluppano». Così il maggiore Laura Guerrini, comandante del Nipaf di Modena (Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale) commenta le indagini sul traffico di rifiuti illeciti contenuti in sacchi neri e accumulati in capannoni, che ha portato a due arresti e a perquisizioni.
«Stiamo parlando di un'operazione - aggiunge Guerrini - che ha portato al sequestro di novemila metri cubi di materiali, che ha portato a perquisizioni in una trentina di siti, tutti nelle regioni in questione.
Il Gazzettino