VENEZIA - È tutta dedicata a Venezia la prossima puntata dell'indagine di Fanpage, il giornale online che ha terremotato Napoli con la videoinchiesta su rifiuti e...
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Secondo quanto racconta Fanpage, è stata la segretaria della donna a contattare Perrella, e - particolare sconcertante - la donna in questione era in quel momento una latitante, ricercata dalle forze dell'ordine. Perrella finge di voler entrare nell'affare e, dunque, avanza la proposta di riciclare soldi sporchi nel business dei rifiuti: «Due milioni di euro. Sono soldi della camorra». «E che problema c'è?», risponde la donna, che secondo Fanpage è la moglie di un colonnello dell'Esercito. Lei si rende conto che si tratta di soldi sporchi, da lavare, ma non si stupisce e non si tira indietro. Soldi di droga avverte Perrella e addirittura soldi di un sequestro.
La signora millanta o dice la verità citando pure un ministro che potrebbe essere Gian Luca Galletti, che è venuto a Venezia a fine gennaio per firmare col sindaco Brugnaro un protocollo d'intesa sulle bonifiche di Marghera. Ma da qui a dire che c'è un qualche coinvolgimento di chicchessia al di fuori della donna filmata, ce ne corre. Cautele ovvie, anche se va ricordato che i legami tra Venezia e Napoli sono notori per quanto riguarda il trattamento rifiuti, sia normali che tossico-nocivi. Nel giugno 2012 proprio la Procura di Napoli aveva avviato una indagine che aveva portato all'arresto di alcuni veneziani tra i quali spiccava l'imprenditore Stefano Gavioli, attivo sia a Napoli che in Calabria.
Il Gazzettino