Raccolta rifiuti, dal primo gennaio aumenta la tariffa in 29 comuni: chi più inquina più paga

Dal 1. gennaio rivoluziona nelle gestione dei rifiuti in 29 comuni tra Medio e Basso Polesine
ROVIGO  - Dal 1. gennaio scatta la tariffa puntuale sui rifiuti nei 29 comuni tra Medio e Basso Polesine. Ad annunciarlo è il Consiglio di bacino che...

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ROVIGO  - Dal 1. gennaio scatta la tariffa puntuale sui rifiuti nei 29 comuni tra Medio e Basso Polesine. Ad annunciarlo è il Consiglio di bacino che nell’assemblea dei sindaci ha deliberato all’unanimità l’estensione della tariffa unica corrispettiva sovracomunale Tarip per Adria, Ariano, Arquà, Bosaro, Canaro, Ceregnano, Corbola, Costa, Crespino, Frassinelle, Fratta, Gavello, Guarda Veneta, Loreo, Lusia, Papozze, Pettorazza, Polesella, Pontecchio, Porto Tolle, Porto Viro, Rosolina, San Bellino, San Martino Di Venezze, Taglio Di Po, Villadose, Villamarzana, Villanova Del Ghebbo e Villanova Marchesana. In pratica, con il nuovo anno l’intero Polesine entrerà in regime di tariffa puntuale uniformando i 29 comuni indicati ai 21 comuni dell’Alto Polesine e il capoluogo, nei quali era entrata in vigore il 1. gennaio scorso.



LA TRASFORMAZIONE

Via, dunque, le tariffe stabilite dai singoli Comuni: la Tarip, gestita direttamente da Ecoambiente e non più dai Comuni, viene calcolata attraverso l’applicazione di paradigmi uguali per tutti gli utenti domestici e non domestici. Non solo: la tariffa puntuale, nelle due quote che la compongono, quella fissa e quella variabile, è determinata non più dai metri quadrati dell’abitazione, ma dal numero di componenti del nucleo familiare e dal numero di conferimenti o svuotamenti della frazione di rifiuto secco non riciclabile, con un minimo di conferimenti o svuotamenti compresi in tariffa e una quota da corrispondere per ogni svuotamento o conferimento eccedente. La decisione, ampiamente annunciata, di applicare la Tarip a tutti entro il 1. gennaio 2024 «è stata assunta dai componenti dall’Assemblea del Consiglio di bacino Rovigo, con il conforto dei risultati conseguiti dai Comuni già in Tarip dal 2023 - spiega lo stesso Consiglio - che sta evidenziando in maniera concreta che l’applicazione della tariffazione puntuale, il cui calcolo è parametrato anche sul numero degli svuotamenti del contenitore del rifiuto secco residuo, risulta essere un metodo efficace per poter raggiungere l’obiettivo dell’85% di rifiuto differenziato, così come previsto dalla normativa regionale, in quanto introduce una leva economica che induce i cittadini e le imprese ad attuare una attenta raccolta differenziata, nel rispetto del principio comunitario di “chi inquina paga” che è al centro della strategia ambientale europea indirizzata a ridurre la produzione del rifiuto secco residuo».
Prevedere i costi della Tarip a carico degli utenti dei 29 comuni coinvolti al momento è impossibile: quelli applicabili nel 2024 saranno approvati sempre dall’Assemblea del Consiglio di bacino nei prossimi giorni e gli svuotamenti del contenitore del secco residuo «saranno conteggiati ai fini tariffari solo dal prossimo mese di aprile per le utenze domestiche e dal mese di luglio per quelle non domestiche, per consentire un graduale adattamento all’utilizzo ed esposizione dei nuovi contenitori» aggiunge il Consiglio, dimostrando di ricalcare le stesse tempistiche adottate per i primi 21 comuni e Rovigo nel 2023.

IL COMMENTO


«Quello conseguito è un importante risultato - commenta Vinicio Piasentini, presidente del Bacino - che vede la provincia diventare modello di riferimento addirittura per tutta Italia nel campo dell’organizzazione e della gestione dei rifiuti. Risultato ottenuto grazie alla lungimiranza dei sindaci, che hanno saputo individuare con fermezza gli obiettivi e prendere, con grande senso di responsabilità, le decisioni conseguenti, spesso tecnicamente complesse e politicamente impegnative». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino