La discarica degli ecovandali: abbandonati sacchi neri con eternit e lana di vetro. Sospetti su un furgone

La discarica degli ecovandali: abbandonata una ventina di sacchi neri. C'è un furgone sospetto
SACILE - Non meno di una ventina di grandi sacchi neri abbandonati in quattro diversi punti di via Bertolissi e della piccola stradina interna che corre parallela alla via che...

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SACILE - Non meno di una ventina di grandi sacchi neri abbandonati in quattro diversi punti di via Bertolissi e della piccola stradina interna che corre parallela alla via che conduce al passaggio a livello della stazione ferroviaria. Sacchi di immondizia abbandonati che fanno pensare che per qualcuno l'area tra il fiume e quel piccolo paradiso verde debba diventare una sorta di discarica personale. Per capire bene: la zona dove gli abbandoni sono più consistenti è la sponda del Livenza che guarda alle spalle delle Tre torri ormai in via di ultimazione. Dietro quell'enorme costruzione trovano posto un piccolo parchetto e un vialetto con ai lati un bel po' di piante e alberi. Eco vandali in piena regola, quelli ancora non identificati e che sulla sponda del fiume hanno abbandonato una quindicina di sacchi neri sparsi in due punti diversi.


RISCHIO INQUINAMENTO
La mole più consistente, 10, forse 12 contenitori, è rappresentata da sacchi che praticamente sono a contatto con l'acqua, con evidenti rischi di inquinamento della stessa, e non è nemmeno facile scendere lungo la riva per recuperarli. L'altro è un mucchietto meno consistente e uno dei sacchi risulta a portata: sembra contenere lana di vetro, come si vede da un piccolo taglio nel sacco. Al lato sinistro di via Bertolissi, uscendo da Sacile, nel fosso a lato della strada fanno pessima mostra di sé altri sacchi, anche in questo caso lasciati, o forse lanciati, in due punti diversi. Un paio risultano semivuoti, degli altri, uno è sigillato ma l'altro fa intravedere l'ondulato classico dell'eternit. Dunque, amianto. Se è grave la presenza dei grandi contenitori di scarti di lana di vetro abbandonati sulla sponda del fiume, per l'eternit, seppur pare trattarsi di una quantità molto modesta, la vergogna è anche peggiore. In entrambi i casi, l'escamotage di liberarsi in modo così barbaro di quei rifiuti è l'evidente tentativo di non pagare il dovuto per lo smaltimento corretto. Per piccole quantità di eternit come quelle rilevate in via Bertolissi si tratta soprattutto di seguire un iter, dotarsi di un kit per la corretta raccolta e poi far prelevare il tutto. È cioè un'operazione che si può fare da soli, in autonomia. La lana di vetro (o di roccia) andrebbe smaltita attraverso un'azienda specializzata.


FURGONE SOSPETTO


Il quantitativo abbandonato a Sacile pare consistente e dunque vien da pensare lo sarebbe anche il conto. Così gli ignoti eco vandali hanno scelto di trasportarla fin dietro il grande cantiere delle Tre torri e da li rischiare di farsi notare portando i sacchi in spalla, o con un carretto, di certo non con un mezzo a motore, dato che sul vialetto al massimo passano biciclette e motorini. Uno dei residenti della zona, di una delle case singole oggi nascoste all'occhio perché sovrastate dai nuovi edifici sorti davanti, racconta di aver visto arrivare qualche sera fa un giovane con un furgone e di avergli pure fatto notare che aveva con sé sacchi neri e grandi proprio come quelli abbandonati qualche giorno fa, ma il soggetto ha smentito ogni coinvolgimento e se n'è andato. Idem per i due cantieri edili (qualcuno usa ancora questo isolante termico) presenti l'uno di fronte all'altro. La vecchia casa abbattuta è ora alle fondamenta, mentre alle Tre torri non è stato usato quel tipo di materiale. In entrambe i casi parrebbe poco intelligente compiere il reato a due passi da dove si lavora. Resta la constatazione che quell'area verde ora nascosta al traffico di via Bertolissi sembra attrarre molto gli abbandoni di grandi rifiuti. Solo qualche giorno fa gli addetti avevano rimosso dalla sponda del fiume dei vecchi sedili automobilistici e dei rotoli di plastica ondulata. Ora i grandi sacchi e in zona c'è chi si chiede cosa porterà la prossima notte. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino