PORDENONE - La protesta di Daniele Concina, non vedente che vive e lavora a Pordenone, non è caduta nel vuoto. In città si muove con l'aiuto del bastone, ma da...
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Gea afferma di comprendere e condividiamo le lamentele di Concina: «Sono sacrosante: il nostro impegno, dunque, va affinché gli addetti adoperino maggiore cura nel deposito dei bidoncini, evitando di ingenerare disagi ai pedoni. Questo risolverebbe gran parte dei problemi che ci ha evidenziato». A tale scopo Gea, nell'ottica della continua ricerca di miglioramento del servizio, aveva già avviato e sta ultimando la predisposizione di appositi protocolli operativi volti a garantire un'ordinata e precisa ricollocazione dei contenitori da parte degli addetti dopo le operazioni di svuotamento.
«Un ulteriore fattore importante per la deambulazione dei non vedenti, specialmente lungo tratti percorsi abitualmente - spiega l'azienda -, è la riconoscibilità dei giorni nei quali vengono esposti i rifiuti per la raccolta, ovviamente se ciò avviene in largo o larghissimo anticipo la persona si trova effettivamente lungo il percorso degli ostacoli, frutto di conferimenti impropri nella tempistica. Per ciò che concerne, infine, il rischio di imbattersi nei sacchi della plastica, ciò dimostra quanto sia fondamentale che siano esposti nei tempi giusti e non con eccessivo anticipo, creando dei veri e propri ostacoli inaspettati per i non vedenti, oltre che disagio per tutti i pedoni e poco rispetto per il decoro urbano».
Per ciò che concerne la predisposizione di strumenti dedicati, che agevolino ipovedenti e non vedenti, dal 2021 Gea adotta misure idonee a favorirne le attività correlate alla gestione dei rifiuti, in particolare dotando i bidoni riservati all'umido e al vetro di un simbolo in rilievo sul coperchio che li rende riconoscibili al tatto. Si tratta di un'operazione concordata con la sezione pordenonese dell'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino