Rifiuta un pagamento di 30 euro con la carta, commerciante polesano sanzionato dalla Finanza

Pagamento Pos
ROVIGO - «Sono 30 euro». «Bene, pago con la carta». «No, non può». «No? Ma è obbligatorio. E ora chiamo la Guardia di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ROVIGO - «Sono 30 euro». «Bene, pago con la carta». «No, non può». «No? Ma è obbligatorio. E ora chiamo la Guardia di Finanza». Più o meno questo lo scambio di battute all'interno di un esercizio commerciale del Basso Polesine, che si è concluso con la sanzione all'esercente che aveva rifiutato il pagamento con il Pos, da parte delle Fiamme gialle del Gruppo di Rovigo che, dopo aver ricevuto la segnalazione ed eseguito le verifiche del caso, hanno accertato l'infrazione e contestato la violazione delle norme in materia.

La sanzione? Più o meno la stessa cifra di questo pagamento rifiutato, perché ammonta ad una base fissa di 30 euro al quale si somma una quota variabile pari al 4% della transazione non accettata. In questo caso, quindi l'ammontare complessivo della sanzione è stata di 31,20 euro. Non una cifra pesante da sborsare, ma sufficiente però a scoraggiare i rifiuti ingiustificati.

La vicenda è avvenuta qualche giorno fa ed è utile a ricordare come, nonostante un po' di confusione a causa dei contrastanti messaggi arrivati nell'ultimo biennio, il commerciante o il libero professionista che non accetti un pagamento con carte di debito, carte di credito e carte prepagate incorre sempre in una sanzione, a meno di cause tecniche contingenti che non consentano di completare la transazione.

L'obbligo di accettazione dei pagamenti digitali, per favorire la tracciabilità e combattere l'evasione, è un concetto introdotto già dal “Decreto Crescita 2.0” del Governo Monti nel 2012, poi modificato nel corso degli anni, soprattutto sulla soglia minima dei pagamenti, ma senza mai prevedere sanzioni in caso di rifiuto. La norma era stata riproposta nella Legge di Stabilità del 2016, ma solo nel 2019 con il “Decreto fiscale” del 2019, sotto il Governo Conte II, è stato stabilito che dal primo luglio 2020 sarebbero scattato il regime sanzionatorio. La norma, però, fu poi abrogata in sede di conversione in legge del decreto per l'ondata di proteste del mondo del commercio.

È stato il “Decreto Pnrr-2” del Governo Draghi, poi convertito in legge il 29 giugno 2022, che ha previsto nuovamente l'obbligo con annesse sanzioni, pari a 30 euro più il 4% della transazione. La Legge di Bilancio 2023 del Governo Meloni ha confermato questa norma, apportando però alcune modifiche, come quella del tetto minimo per l'obbligo di accettare pagamenti con Pos fissato a 60 euro. Tuttavia, la Commissione Europea ha bocciato l'introduzione della soglia minima. Per questo, restano dunque valide le previsioni normative del giugno 2022, con l'obbligo di accettare qualsiasi pagamento, ora esteso dall’Agenzia delle Dogane, con una determinazione direttoriale del 26 giugno scorso, anche a sigarette e valori bollati, prima esclusi.

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino