Rifiuta l'alcoltest perché deve correre dalla cavalla morente: condannato

Rifiuta l'alcoltest perché deve correre dalla cavalla morente: condannato
MOGLIANO - Lanciato a tutta velocità, nella notte, verso il maneggio dove la cavalla Grandessa sta male. Improvvisa si alza la paletta dei carabinieri. L'uomo, un noto...

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MOGLIANO - Lanciato a tutta velocità, nella notte, verso il maneggio dove la cavalla Grandessa sta male. Improvvisa si alza la paletta dei carabinieri. L'uomo, un noto ristoratore di Treviso con la passione per i cavalli, si ferma. «Alcoltest», ordinano i carabinieri. «Non posso. La mia cavalla da decine di migliaia di euro sta male. Se non arrivo subito muore». «Lei sa di vino. È ubriaco», replicano i carabinieri. A malincuore i commerciante soffia. A parere del ristoratore lo strumento avrebbe dato esito negativo (a lui favorevole) e così si è rifiutato di sottoporsi a successiva prova etilometrica, avendo fretta di raggiungere la stalla. I carabinieri non sentono ragioni. Il ristoratore così perde le staffe. Sale in auto e se ne va. Deve correre al capezzale di Grandessa. E proprio grazie a quel tempestivo intervento, come ha testimoniato il il veterinario davanti al giudice, la cavalla verrà salvata. Ma la fuga, a metà agosto 2014, è comunque costata cara al ristoratore. Gli viene contestata non solo la guida in stato di ebbrezza ma anche di rifiuto a sottoporsi ad alcoltest. Ieri, dopo il rinvio a giudizio decretato dal giudice Silvio Maras, il ristoratore, assistito dall'avvocato Fabio Capraro, è stato condannato a 4 mesi di arresto, convertiti in 124 giorni di lavori di pubblica utilità, e mille euro di ammenda dal giudice Michele Vitale (sei mesi di sospensione della patente). Pronto il ricorso in appello.
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Il Gazzettino