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TREVISO - C'è il passaggio di 300 pazienti al giorno, per quasi 7 ore «di continua circolazione di virus e batteri potenzialmente letali». E' questo il conto fatto nel ricorso al Tar, oltre a un esposto al ministero della Salute, che il condominio "Residence degli olivi" di viale IV Novembre ha presentato contro l'Usl della Marca e nei confronti di 4 medici di famiglia: Stefano Degregori, Marcello Dorigo, Luigi Erroi e Marina Zambon. Sono i dottori che operano negli ambulatori della medicina di gruppo "Treviso verso Silea" al primo piano della struttura. Sostanzialmente si punta a fare in modo che vengano trasferiti altrove. Da qui la richiesta all'Usl di dichiarare la decadenza del rapporto in convenzione.
IL PROBLEMA
Secondo i residenti, gli spazi dell'immobile di viale IV Novembre non consentono il rispetto dei requisiti igienico-sanitari per poter ospitare lo studio medico.
SOVRAFFOLLAMENTO
In più, nel ricorso al Tar viene evidenziato come nel ballatoio che conduce all'ingresso degli studi medici si crei spesso un sovraffollamento di pazienti "per l'assenza di un'idonea sala d'attesa". «Considerato il numero di medici che esercitano l'attività nell'unità della scala C e il numero di pazienti assegnati a ciascun medico, variabile tra i 1.500 e i 1.800 si specifica nel ricorso ciò si traduce in un flusso quotidiano di circa 300 pazienti. Ossia oltre 400 minuti giornalieri di continua circolazione di virus e batteri potenzialmente letali». Dal canto proprio, l'Usl ha specificato che le richieste appaiono infondate. E si è costituita in giudizio: «I medici di medicina generale non creano disturbo. Quella del medico è un'attività pubblica che può stare anche all'interno di un condominio. Tra l'altro ormai si riceve per appuntamento». Ora la parola passa al tribunale amministrativo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino