​Riciclaggio e truffa, il capo lo "zio" cinese. Sequestro da 20 milioni di euro

Riciclaggio e truffa, il capo lo "zio" cinese. Sequestro da 20 milioni di euro
PADOVA - Si è chiuso il cerchio sulla maxi inchiesta della Guardia di Finanza con il sequestro preventivo di circa 20 milioni di euro, tra mobili, immobili e soldi in...

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PADOVA - Si è chiuso il cerchio sulla maxi inchiesta della Guardia di Finanza con il sequestro preventivo di circa 20 milioni di euro, tra mobili, immobili e soldi in contanti riconducibili ai nove indagati raggiunti da misure cautelari. Tutti accusati a vario titolo di associazione per delinquere per finanziamenti illeciti, false fatture, lavoro nero, riciclaggio di denaro "sporco", autoriciclaggio e, infine, di riscossione non dovuta di crediti edilizi.


In sette ieri mattina davanti al Gip Maria Luisa Materia per l'interrogatorio di garanzia, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Due, Yiwu Lu di nazionalità cinese e Claudio Pieretto residenti rispettivamente a Saonara e in centro città, hanno collaborato rispondendo alle domande del giudice. Nelle indagini, coordinate dal pubblico ministero Giorgio Falcone, sono coinvolti altri due padovani: Marco Pisani di Villanova di Camposampiero, ed Eddy Salvan di Barbona finito nei guai insieme al padre Emerenziano residente a Santa Maria di Sala (Venezia).


I RUOLI
Secondo le Fiamme gialle il personaggio chiave, centrale per l'organizzazione criminale, sarebbe stato il cinese Lu detto lo "zio". Per l'accusa avrebbe organizzato e gestito il principale canale di riciclaggio attraverso conti correnti e società con sede in Italia e all'estero. Avrebbe ripulito il denaro, tenendo il 2% per ogni operazione. In particolare, ancora secondo l'accusa, attraverso le aziende Zheng Qingxia Wen e He Jlanhui Deming entrambe in Grecia.
Secondo gli inquirenti, un altro nome di spicco dell'inchiesta è quello di Pisani. Anche lui a partire dal dicembre del 2021, avrebbe tenuto i rapporti con gli istituti bancari in contatto con le società dell'organizzazione criminale, occupandosi dell'apertura di conti correnti e predisponendo gli ordini di pagamento. Avrebbe svolto il ruolo di promotore con clienti interessati a ottenere fatture per operazioni inesistenti. Pisani avrebbe anche assoldato e coordinato l'attività dei prestanome. Inoltre avrebbe gestito di fatto le società che emettevano fatture per operazioni inesistenti come la Ser Società Energie Rinnovabili Srl.
Uno dei prestanome dell'associazione sarebbe stato Eddy Salvan all'interno dell'organizzazione criminale dal 2017. Avrebbe assunto il ruolo di legale rappresentante delle società Esseci Esse Service, E.S. Multi Service, Immobiliare Salpi e Italia Servizi. Inoltre, avrebbe contribuito alla gestione della Solution Clean Italia percependo parte degli illeciti guadagni dall'associazione. Infine Claudio Pieretto avrebbe ricoperto il ruolo di prestanome diventando rappresentante a partire dal 2017 della Esseci Esse Service e della All Multi Servis con sede in corso Milano. Pieretto avrebbe anche trasferito in maniera fraudolenta nella Repubblica Ceca valori riconducibili all'associazione criminale.


LE INDAGINI
La Finanza di Mirano è riuscita a incastrate l'organizzazione criminale anche grazie alle intercettazioni telefoniche. Nel giugno dell'anno scorso Pisani, al cellulare, a uno degli indagati ha fatto il nome di una persona utilizzata dall'associazione come prestanome.


Pisani ha raccontato che Pierluigi Trastulli, residente a Roma, non contava niente all'interno del loro gruppo, ma veniva appunto sfruttato per ricoprire il ruolo di rappresentante legale di alcune società. Ancora grazie a una intercettazione, gli inquirenti sono risaliti allo "zio" che, grazie all'organizzazione, era riuscito a trovare lavoro alla moglie e alla figlia nella società All Multi Servis. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino