Troppi pazienti, medici soffocati dal lavoro: «Ricette solo via internet»

Una sala d'attesa di un medico
PORDENONE-UDINE - Dematerializzazione completa della ricetta del medico di medicina generale: in Friuli Venezia Giulia non è ancora una completa realtà e...

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PORDENONE-UDINE - Dematerializzazione completa della ricetta del medico di medicina generale: in Friuli Venezia Giulia non è ancora una completa realtà e così ieri da Udine e Pordenone è partita la richiesta alla Regione perché acceleri da parte dell'Ordine dei medici delle rispettive province. «Ci ridurrebbe, in modo sostanziale il carico burocratico inutile, portando grandi vantaggi per l'assistenza», ha affermato per primo il presidente dell'Ordine di Udine, Gian Luigi Tiberio. E il presidente dell'Ordine di Pordenone, Guido Lucchini, ha confermato e rilanciato: «Sarebbe un'opportunità soprattutto per i pazienti».

IL LAVORO
E proprio Lucchini è entrato nella concretezza della quotidianità di un medico di medicina generale, per dare l'idea dell'impatto che hanno oggi le ricette cartacee, soprattutto in una regione in cui una percentuale significativa della popolazione ha un'età avanzata. «In media una 75enne ha cinque patologie e assume 5 farmaci al giorno, ma ci sono casi non rari di persone che devono assumerne quotidianamente molti di più. Oggi per le ricette c'è una mezza dematerializzazione, perché si stampa la ricetta e poi si invia al paziente che poi deve recarsi in farmacia continua -. Immaginatevi il risparmio di tempo da ambo le parti se tutto fosse digitalizzato e la ricetta arrivasse direttamente in farmacia senza dover essere stampata». Per l'Ordine dei medici di Pordenone, dunque, l'obiettivo della completa digitalizzazione «è da raggiungere come beneficio per la cittadinanza. Quindi ha proseguito Lucchini l'appello va agli organi preposti perché si attivino». La stessa considerazione che è maturata a Udine, perché «eravamo ansiosi di vedere finalmente portato a termine il percorso della ricetta dematerializzata ha considerato Tiberio -. La Regione farebbe un grande favore ai pazienti. Non stampare più le ricette comporterebbe un fondamentale passo avanti verso la semplificazione burocratica». Anche il presidente udinese rende il ragionamento estremamente concreto, portando a esempio ciò che accade per i dispositivi per i diabetici, che ancora oggi sono prescritti su ricetta rossa, quindi da ritirare nell'ambulatoria del proprio medico di famiglia. «Non si capisce perché questi dispositivi non si possano prescrivere con la ricetta dematerializzata e lo stesso vale per alcune categorie di farmaci come le benzodiazepine. Chiediamo attenzione a certi percorsi ha detto -, per altro già attivati in altre regioni». E proprio per la cronicità legata al diabete, il presidente pordenonese Lucchini ha sollecitato un approccio più sinergico per alleviare il carico che i medici di medicina generale si trovano a portare, sia per la mancanza di colleghi sia per l'intensità delle cure che pazienti cronici, e in molti casi anziani, comportano. «Se su una popolazione di 100mila persone ci sono 6mila diabetici ha esemplificato -, dovremo decidere insieme al sistema sanitario che quelli con certe caratteristiche sono in carico ai medici di medicina generale e quelli con altre al centro diabetologico dell'Azienda. In questo modo ha proseguito ottimizzeremmo risorse umane ed economiche». E quest'ultimo aspetto non è secondario.

NUMERI


«Si pensi che ha aggiornato Lucchini nel 2022 in Italia metà della spesa ordinata dal Sistema sanitario non è stata consumata, come ha rilevato il rapporto Oasi Bocconi». La sollecitazione alla Regione giunge dopo che a giugno dello scorso anno era stata dato settembre come il mese della svolta. In occasione della sigla dell'accordo per la «Farmacia dei servizi», l'assessore alla Salute Riccardo Riccardi aveva anticipato che «entro settembre sarà avviata la sperimentazione in alcune farmacie pilota per l'accesso diretto al fascicolo sanitario. Si tratta di completare il percorso di dematerializzazione della ricetta, superati i vincoli legati alla privacy, tramite l'accesso alla prescrizione da parte delle farmacie attraverso il Fascicolo sanitario elettronico.
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Il Gazzettino