Da oggi "muore" la ricetta rossa I medici: «Non siamo ancora pronti»

Da oggi "muore" la ricetta rossa I medici: «Non siamo ancora pronti»
Ricetta rossa atto secondo. Dopo la cancellazione di quella relativa ai medicinali, da oggi si "dematerializza" anche quella per la specialistica. Cosa cambia? Che chi vuole...

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Ricetta rossa atto secondo. Dopo la cancellazione di quella relativa ai medicinali, da oggi si "dematerializza" anche quella per la specialistica. Cosa cambia? Che chi vuole andare a fare una visita poniamo dall’otorino con l’impegnativa del medico di base, presenterà al poliambulatorio privato o al Cup pubblico un fogliettino bianco. Tutto il resto lo farà il computer.




Un "giochino" che servirà per snellire le procedure, ma soprattutto per risparmiare. Il nuovo sistema, costruito dalla Regione del Veneto attraverso il consorzio per la sanità digitale Arsenàl.it garantisce infatti risparmi per circa 3 milioni e 245mila euro ogni anno (tenendo conto del costo-opportunità del personale delle aziende, del costo delle ricette e del costo dei servizi di gestione della ricetta cartacea) per il sistema sanitario regionale veneto. E in momento di tagli non è cosa da poco.

Questo secondo round cancellerà 20 milioni di ricette ogni anno per la specialistica, mentre sono già quasi scomparse (il sistema è efficiente ormai al 90 per cento) i 40 milioni di foglietti rossi relativi alla prescrizione di medicinali.



La Regione è comunque cauta. Nessuno pretende già da oggi il 100 per cento dell’efficienza del sistema. C’è un mese di tempo per mettersi a regime. E se le Asl attraverso i Cup (Centri unici di prenotazione) sono già pronti a partire, i piccoli studi o i Poliambulatori privati (le realtà interessate sono circa 6mila) non sono tutti in grado di utilizzare una "app" che prenda in carico la ricetta elettronica. Al palo, per scelta, resta solamente una piccola quota residua di ricette, quelle legate ai farmaci stupefacenti che verranno presi in considerazione solo in un tempo successivo.



I camici bianchi ironizzano: «Parliamo di ricetta decolorata non dematerializzata - chiosa il dottor Domenico Crisarà della Fimmg (Federazione dei medici di medicina generale del Veneto) - Per quanto riguarda in farmaci è vero che la ricetta rossa non c’è più, ma comunque i pazienti devono avere ancora il foglietto bianco di promemoria, affinché si possa parlare di dematerializzazione vera e propria credo debba passare ancora un po’ di tempo». Per quanto riguarda poi la ricetta rossa per gli specialisti è attendista: «Io oggi farò ancora quella rossa, non siamo a regime per poter partire, non siamo ancora stati dotati di strumenti che dovrebbero guidarci nella prescrizione».



Mentre la ricetta rossa per i farmaci si trova a buon punto del percorso, resta da vedere se da oggi realmente le cose per i pazienti cambieranno. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino