Ricerche di Sasha senza esito: adesione a una chiesa e misteriosi bonifici negli ultimi tempi

Le ricerche lungo il Brenta e Sasha Abbracciavento
PADOVA - Sono riprese anche stamane le ricerche del giovane pasticciere di 28 anni, scomparso. E anche ieri sono proseguite per tutta la giornata. L'elicottero dei vigili del...

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PADOVA - Sono riprese anche stamane le ricerche del giovane pasticciere di 28 anni, scomparso. E anche ieri sono proseguite per tutta la giornata. L'elicottero dei vigili del fuoco di Venezia ha nuovamente sorvolato in mattinata la zona di Ponte di Brenta e i confini con Busa di Vigonza, dove si sono perse le sue tracce. Sul posto tre squadre dei pompieri e quattro sommozzatori del Nucleo di Vicenza che sono intervenuti sul fiume Brenta con i gommoni.

I particolari misteriosi

Non dà più notizie ormai da 4 giorni,  Sasha Gianluigi Abbracciavento, 28 anni, origini piemontesi, che lavora e vive a Vicenza. Mentre le ricerche non danno esiti, gli inquirenti - come scrive il Giornale di Vicenza - fanno delle verifiche nella sua vita privata: di recente avrebbe aderito alla "Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni", realtà religiosa mormone, frequentandola a Padova. Sempre secondo la testata vicentina, la famiglia avrebbe fatto sapere che negli ultimi tempi erano stati notati frequenti trasferimenti di denaro dal conto corrente del ragazzo. Anche il datore di lavoro, titolare di una pasticceria gelateria vicentina, avrebbe riferito che il giovane ultimamente gli chiedeva qualche soldo in più rispetto allo stipendio. Particolari misteriosi che ancora devono venire chiariti.

La riunione col prefetto

Nel pomeriggio si è tenuta una riunione di coordinamento, presieduta dal prefetto Raffaele Grassi, per fare il punto della situazione. Presenti i vigili del fuoco, la Protezione civile, la polizia di Stato, i carabinieri, la Guardia di finanza. É stato ovviamente già attivato il piano per la ricerca delle persone scomparse. «Stiamo scandagliando l'area individuata del fiume Brenta - spiega il Prefetto -. Sono in corso anche le indagini delle forze dell'ordine che speriamo si concludano nel migliore dei modi».

L'allarme del titolare

A dare l'allarme è stato il datore di lavoro del ventottenne, originario del Torinese, che ha vissuto a lungo in Liguria, nel Vicentino e ora vive e lavora a Vicenza: da due giorni non si presentava al posto di lavoro. Soprattutto la sera della psarizione avrebbe lasciato il lavoro in anticipo, cosa strana che non aveva mai fatto prima. Il titolare ha anche avvisato i famigliari, residenti in Piemonte. É subito scattata la macchina delle ricerche. La Questura di Vicenza ha contattato le autorità padovane. Si è così eseguito il tracciamento del cellulare, che è stato individuato a Ponte di Brenta, all'interno dell'auto del giovane regolarmente parcheggiata. A pochi chilometri dal luogo dove è scomparso, sono stati ritrovati nel fiume purtoppo senza vita i giovanissimi Henry Amadasun, 18 anni, e Ahmed Joudier, di 15. Erano scomparsi e sono stati ritrovati annegati.

Nessun indizio di gesto estremo

Per il caso del ventottenne, dalle indagini condotte finora, non sarebbe emerso nessun indizio che possa far supporre un gesto estremo del ventottenne. Vicino al ponte di via Padova è stato messo in piedi un campo-base dei soccorritori per coordinare le operazioni, che però finora non hanno dato alcun esito. Le ricerche sono ricominciate alle 6 di ieri e si sono protratte fino a che non è calato il buio. Anche nella notte, comunque, è rimasto presente un presidio. Stamattina si è ricominciato daccapo.

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Il Gazzettino