Campagna Telethon: «Cellule-inchiostro in 3D per curare la distrofia»

I testimonial con Mara Venier
PADOVA - I primi passi nel mondo della ricerca li ha mossi grazie a Telethon. E dopo una pausa di qualche anno a Verona, Dorianna Sandonà, docente di Biologia molecolare...

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PADOVA - I primi passi nel mondo della ricerca li ha mossi grazie a Telethon. E dopo una pausa di qualche anno a Verona, Dorianna Sandonà, docente di Biologia molecolare all'Università di Padova, è tornata nel raggio Telethon che proprio in questi giorni lancia la nuova campagna. «Sono anni che i nostri progetti vengono valutati positivamente racconta Sandonà . La prima volta che sono entrata in contatto diretto con Telethon è stata alla fine del mio dottorato. Il mio tutor ha ottenuto un finanziamento con cui è stata pagata la mia borsa di studio post-dottorato di un anno. E così è cominciata la mia carriera di ricercatrice». Una carriera incentrata sulle malattie rare: Sandonà studia come il difetto genetico si manifesta e, soprattutto, come si può curare.



LE SOLUZIONI
A ottobre è partito un nuovo progetto di durata triennale che la docente ha presentato a Telethon per la nuova maratona. Con il suo gruppo di ricerca sta lavorando per trovare soluzioni farmacologiche per curare alcune distrofie muscolari gravi, note come sarcoglicanopatie. E il nuovo progetto parte proprio da qui perché l'obiettivo è passare dallo studio in vitro allo studio in vivo, un passaggio fondamentale per lo sviluppo di un farmaco.
Ma come fare? «Abbiamo fatto un passo indietro per fare altri passi avanti spiega Sandonà . Dopo aver pubblicato uno studio sulla rivista Human Molecular Genetics che descrive anche la generazione di un nuovo animale modello di sarcoglicanopatia, ora stiamo sviluppando due sistemi in vitro. Per il primo abbiamo preso delle cellule di un paziente malato e le abbiamo usate come inchiostro per stampare in 3D, costruendo così dei piccoli muscoli in vitro. Per il secondo metodo abbiamo deciso di sfruttare un sostegno naturale partendo dal diaframma di un topolino: abbiamo eliminato le fibre del muscolo mantenendo solo la struttura portante, l'impalcatura per usare parole semplici. Su questa impalcatura vengono depositate le cellule del paziente e viene ricostruito il muscolo».
Tutto si sviluppa in vitro, parliamo di cellule da studiare al microscopio. «Abbiamo già qualche buon risultato continua la docente . Questi due sistemi ci consentiranno di sviluppare nuovi farmaci e nuovi approcci terapeutici in modo rapido e senza utilizzare animali. È anche una scelta etica».

L'ATTENZIONE
Questo il progetto presentato a Telethon, che è stato finanziato ed è partito ad ottobre. Per donare si può mandare un sms al 45510 o inviare un bonifico seguendo le istruzioni sul sito internet. Le maratone della fondazione servono anche a tenere alta l'attenzione sulla ricerca, un mondo di cui si è parlato moltissimo con il Covid ma ancora non abbastanza. «Sarebbe bello si trovassero ancora più occasioni per parlare di ricerca, momenti per discuterne e farne capire l'importanza per la cura delle malattie e il miglioramento della vita delle persone dice Sandonà . In televisione in questo periodo si susseguono molti esperti ma il tema è sempre il Covid. È giusto che se ne parli, siamo in pandemia ma c'è molto altro. Oggi si parla molto di ricerca sul cancro ma ancora troppo poco di malattie rare».

Ricercatori e media possono fare di più. Possono fare uno sforzo, come in questo caso, per spiegare il mondo della ricerca, i progetti, gli studi con un linguaggio alla portata di tutti e ascoltando persone competenti sulla materia trattata.
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Il Gazzettino