Ricatto a luci rosse, condannato un finto produttore televisivo

I carabinieri
PIOMBINO DESE - Un uomo di 39 anni si è spacciato per produttore televisivo con l’unico obiettivo di ricattare una ragazza vittima dei falsi casting. Daniele Gazzo,...

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PIOMBINO DESE - Un uomo di 39 anni si è spacciato per produttore televisivo con l’unico obiettivo di ricattare una ragazza vittima dei falsi casting. Daniele Gazzo, ieri davanti ai giudici del tribunale collegiale, è stato condannato a un anno e quattro mesi per tentata estorsione senza la sospensione della pena. 

L’INCHIESTA

Le indagini erano nate nel 2019 a Catania. In Sicilia si erano registrati diversi casi analoghi, commessi però in più regioni della penisola. Così una parte è stata stralciata e a partire dall’agosto del 2020 i carabinieri della stazione di Piombino Dese, su mandato del sostituto procuratore Giorgio Falcone titolare del fascicolo, hanno iniziato a indagare. Il 39enne, spacciandosi per un produttore di Mediaset, si è messo in contatto con la ragazza e le ha proposto di partecipare ad alcuni casting. 
La giovane ha accettato e, come da accordi presi con Gazzo e altri, ha spedito a quello che credeva essere un manager della televisione alcune sue foto nuda e in abiti succinti. Quindi ha atteso una risposta da parte della “produzione” con la speranza di essere presa e di diventare una stella del piccolo schermo. Ma la storia è andata diversamente. A fine giugno del 2019 Gazzo ha sì di nuovo contattato la giovane, ma per intimarla a consegnargli 800 euro attraverso la Western Union. Se si fosse rifiutata avrebbe diffuso in rete le fotografie dei “provini” dove aveva posato nuda e in abiti molto succinti. 

IL CORAGGIO 

La ragazza però non si è fatta intimidire e ha reagito negando il denaro. In un secondo momento si è recata dai carabinieri a presentare denuncia e il 39enne è finito iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di tentata estorsione. La truffa dei finti casting in televisione ogni anno in Italia registra migliaia di vittime. Nella maggiore parte dei casi si tratta di false agenzie, che agganciano tutti quei giovani desiderosi di entrare nell’olimpo del piccolo schermo. 


Pagano centinaia di euro per una serie di pose fotografiche e poi nessuno li chiama, l’agenzia sparisce e perdono tutti i soldi. Nel caso della ragazza di Piombino Dese però non si è trattato di una mera truffa. La giovane è stata vittima di una tentata estorsione, dimostrata dalle indagini condotte dagli uomini dell’Arma. Gli inquirenti hanno anche recuperato le fotografie dove la vittima ha posato nuda e che aveva spedito a quello che pensava essere un produttore televisivo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino