«Voglio soldi o sesso a tre», scatta il ricatto hard dopo la chat: 32enne in manette

«Voglio soldi o sesso a tre», scatta il ricatto hard dopo la chat: 32enne in manette
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PADOVA - Si conoscono in chat e fissano un appuntamento per vedersi, ma l'incontro non va come dovrebbe e la donna decide di fare un... passo indietro. L'uomo però è di tutt'altro avviso e comincia a tempestare lei e un'amica che l'aveva accompagnata di minacce e richieste di denaro: mille euro per ciascuna oppure un rapporto sessuale con entrambe, altrimenti avrebbe raccontato tutto ai loro mariti. La donna finge di accettare ma avverte i carabinieri che, al momento dello scambio, arrestano l'estorsore.



I FATTI
A finire ieri mattina in manette, T. F., 32enne nato in Kosovo e domiciliato a Mestre, bloccato dai militari dell'Arma all'interno del bar della stazione ferroviaria di Padova subito dopo avere intascato il denaro.
Tutto inizia il 13 maggio, quando una 41enne di nazionalità albanese e la sua amica di trentadue, originaria del Kosovo, si presentano in una stazione dell'Arma della Bassa Padovana. La prima delle due racconta ai carabinieri in avere contattato l'uomo su un social e di avere concordato con lui un incontro per approfondire la conoscenza. I due si danno appuntamento in un locale pubblico di Venezia. Per prudenza, però, lei si presenta assieme all'amica. Non tutto però fila liscio. L'atteggiamento dell'uomo, insistente, le insospettisce. A quel punto, la 41enne decide di lasciar perdere. Dopo un frettoloso saluto, il terzetto si scioglie. La questione sembra essersi chiusa. Ma le due donne non fanno i conti con la "determinazione" di T. F. cui, malaccortamente, avevano all'inizio fornito i propri recapiti telefonici. Lui, infatti, comincia a tempestarle di telefonate in cui le minaccia pesantemente, prima di passare al vero e proprio ricatto: ognuna avrebbe dovuto versagli un migliaio di euro oppure acconsentire a un rapporto sessuale. In caso contrario, avrebbe spifferato tutto ai mariti. Loro si spaventano e, in un primo momento, non sanno come uscire dalla quella spinosa situazione.

Il ricattatore, nei giorni successivi, torna alla carica e rinnova le sue richieste: denaro o sesso in cambio del suo silenzio. Non rimane, alla fine, che tornare dai carabinieri. Che ieri, in accordo con il pm della Procura di Padova Benedetto Roberti, mettono a punto la trappola: l'appuntamento per la consegna del denaro che si conclude con le manette ai polsi del kosovaro. Per T.  F. si sono quindi aperte le porte della Casa circondariale di Treviso, a disposizione dell'autorità giudiziaria.
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Il Gazzettino