PADOVA - Sette denunciati, tutti di età compresa tra i 23 e i 27 anni, disoccupati tranne un quarantenne che ha un'attività nel settore informatico, residenti a Padova e tra...
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Sono tutti accusati per i reati di associazione a delinquere, accesso abusivo al sistema informatico, frode informatica, estorsione e riciclaggio. Utilizzavano il virus "Cryptolocker", che viene trasmesso da indirizzi e-mail apparentemente provenienti da corrieri per le spedizioni (in questo caso SDA) o agenzie governative nazionali, contenenti link o allegati per criptare, una volta aperti, il contenuto delle memorie dei computer. Gli utenti, per riaprire i propri file, erano costretti a pagare un vero e proprio riscatto in 'bitcoin', monete elettroniche virtuali che si possono convertire in moneta sonante, a fronte del quale veniva loro inviato via posta elettronica un programma per ripristinare il contenuto del computer.
Circa 277 mila euro il bottino incassato dal gruppo e più di 1.500 persone truffate. Il sito incriminato www.coinbit.it è stato sequestrato. Tra le vittime cadute nella trappola non solo cittadini e aziende soprattutto private ma anche tribunali, come quello di Udine e Comuni, quello di Trento ad esempio, e persino strutture delle forze dell'ordine.
Le indagini della Polizia Postale, tuttora in corso, sono partite da una denuncia dell'amministratore delegato di una società friulana in cui una impiegata aveva incautamente aperto un link, pervenuto in allegato a una email che preannunciava un rimborso su una spedizione di un corriere. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino