Riaperture con il pass primi test in discoteca, il Veneto: «Anche noi»

foto di repertorio
VENEZIA - Il virus arretra e la campagna vaccinale corre veloce. Il green pass non sarà più solo un salvacondotto per gli spostamenti ma permetterà anche di...

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VENEZIA - Il virus arretra e la campagna vaccinale corre veloce. Il green pass non sarà più solo un salvacondotto per gli spostamenti ma permetterà anche di entrare in discoteca e, come anticipa il ministro degli Affari regionali Mariastella Gelmini, si sta valutando «di estenderlo ad altri settori e altri servizi», a partire da quello dei matrimoni. «Per partecipare ai banchetti di nozze servirà essere vaccinati, avere un tampone negativo o possedere ancora gli anticorpi dopo aver contratto il Covid».

BRACCIO DI FERRO

Oggi si riunisce la cabina di regìa. C'è il fronte più aggressivo, rappresentato da Lega e Forza Italia, che sostiene sia il momento del coraggio: «I cittadini meritano fiducia e il calo dei contagi è clamoroso. Coprifuoco almeno alle 24, per poi essere presto abolito; aperture vere per tutti i settori che aspettano una data per ripartire; accelerazione sul green pass, da usare ovunque per eventi, concerti, discoteche e altro ancora», le richieste del capogruppo di FI alla Camera Roberto Occhiuto. Ma la linea ribadita in tutti i vertici dal premier Mario Draghi e dal ministro della Salute è sempre quella della cautela. Come ripete Roberto Speranza: «Possiamo proseguire con ragionata fiducia verso le graduali riaperture mantenendo la necessaria prudenza». Oggi sul tavolo ci sarà il posticipo del coprifuoco alle 23 o più probabilmente a mezzanotte, il ritorno nei ristoranti al chiuso, nei centri commerciali nei fine settimana e nei parchi di divertimento, la ripresa dei matrimoni e delle cerimonie. Silenzio assoluto, anche a questo giro, per discoteche e sale da ballo. «Siamo stati completamente dimenticati dal governo, noi siamo gli invisibili», commenta sconfortato Maurizio Pasca, presidente del Silb-Fipe. Così, come è già avvenuto in Spagna, Olanda e Gran Bretagna, si organizzerà un esperimento: il 5 giugno due serate in discoteca - una all'aperto, il Praja di Gallipoli, l'altra al chiuso, il Fabrique di Milano - in cui riunire 2.000 persone.

SUL LITORALE

Quanto basta alle discoteche venete per sperare di riaprire i battenti e di tornare a ballare anche negli spazi interni già da quest'estate. Sul litorale veneziano, alcuni locali, come lo Hierbas a Jesolo, si sono riconvertiti in disco bar con orario diurno. Ma ciò non basta. E del resto i numeri della crisi che sta travolgendo il settore sono impietosi: a livello nazionale il 30% delle 2.800 imprese ha già chiuso definitivamente i battenti mentre a livello di fatturato in un anno è stato perso 1 miliardo e mezzo. «Sono numeri che mettono paura spiega Franco Polato, presidente del Silb Venezia anche nella nostra realtà sono più di venti le attività che hanno chiuso. Siamo chiusi da più di un anno tranne la parentesi estiva, che però ha riguardato pochi mesi e pochi locali. Ora di fronte a noi abbiamo i due eventi-prova: ci auguriamo che possano uscire delle buone indicazioni per riaprire tutti i locali, anche quelli al chiuso, già da quest'estate. Questa è l'unica strada per salvare il nostro settore».

EVENTI-PILOTA

Nei due eventi-pilota gli ospiti entreranno con il green pass, che attesta il completamento della vaccinazione anti covid oppure la presenza di anticorpi per guarigione o, ancora, un test antigenico o molecolare effettuato nelle precedenti 48 ore. All'uscita tutti verranno sottoposti ad un nuovo tampone. «Sono misure prosegue Polato che ricalcano il protocollo che abbiamo indicato al governo più di un mese fa, ma senza ricevere alcuna risposta». La proposta era di garantire l'ingresso in discoteca solo a chi ha fatto il vaccino o a chi può esibire un Covid test negativo. Allo stesso tempo era stato proposto l'allestimento di un triage all'esterno dei locali per eseguire su prenotazione dei tamponi rapidi di ultima generazione e di garantire la tracciabilità di tutti i clienti. «Per l'evoluzione dei contagi nelle ultime settimane prosegue Polato queste sono regole anche troppo stringenti, per questo oggi a Roma saranno fatte ulteriori valutazioni che verranno sottoposte nuovamente al governo». Con l'auspicio, ovviamente, di ricevere una risposta. «Il nostro settore non è solo parte fondamentale del sistema turistico italiano conclude Polato - ma svolge, anche, un ruolo importante per la crescita dei giovani. Il nostro sindacato ha messo a punto, con il contributo di imprenditori, esperti immunologi e dell'innovazione tecnologica, delle linee guida che puntano ad agevolare la ripresa delle attività in tutta sicurezza. Le discoteche sono un punto di riferimento che dà sicurezza, che offre degli strumenti per ridurre la complessità ed il disorientamento. Pensare di riaprire i locali non è esagerato e nemmeno illogico. Al governo chiederemo attenzione per attuare delle linee guida utili alle riaperture». 

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Il Gazzettino