In Polesine suona la campanella per 24mila studenti, il calo demografico si fa sentire negli asili e alle elementari

Mercoledì si torna in classe in Polesine
ROVIGO - La prima campanella del nuovo anno scolastico sta per suonare per l’esercito dei 24.135 studenti polesani. Tanti sono, infatti, i ragazzi e le ragazze, alunni e...

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ROVIGO - La prima campanella del nuovo anno scolastico sta per suonare per l’esercito dei 24.135 studenti polesani. Tanti sono, infatti, i ragazzi e le ragazze, alunni e alunne, ma anche bambini e bambine che domani torneranno in classe o vi entreranno per la prima volta, dopo la pausa estiva. Un numero, quello totale degli studenti, che segna una certa flessione rispetto all’anno scolastico precedente pari a 191 unità, per lo più concentrato nelle scuole dell’infanzia della provincia. È il dato degli iscritti negli asili, infatti, a mostrare in modo più evidente il calo demografico che si sta registrando in questi anni: nelle scuole dell’infanzia gli alunni in aula da domani sono 1.853, 147 in meno rispetto all’anno precedente. Studenti in calo, seppur in misura inferiore, anche nelle scuole primarie: 7.690 i frequentanti del nuovo anno scolastico, 102 in meno rispetto al precedente mentre nelle scuole secondarie di primo grado, ossia le scuole medie gli studenti complessivi sono 5.576, 44 in meno rispetto all’anno 2022-2023. Aumentano, invece, gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado: le scuole superiori polesane saranno frequentate in totale da 9.016 studenti, 102 in più rispetto all’anno scorso.


LE CATTEDRE

Sul fronte dei docenti, il numero di posti complessivo, pari a 2.853 per tutti gli ordini di scuola, è rimasto invariato rispetto all’anno precedente. Di questi, 471 sono di sostegno, in aumento di 32 unità rispetto all’anno scorso. A questo dato si aggiunge una quota di 80 posti che sono a disposizione dell’Ufficio scolastico regionale da distribuire tra tutte le province venete in base alle situazioni “di fatto” venutesi a creare. Nel dato complessivo dei posti per i docenti, inoltre, sono compresi 686 posti da assegnare ai docenti supplenti. Di questi, 653 supplenze sono state assegnate già nei giorni scorsi, mentre altri 33 posti, quasi tutti in dotazione alle scuole superiori a eccezione di sette nelle scuole primarie, vengono assegnati direttamente dalle scuole che si ritrovano ad avere le cattedre scoperte.

IL PERSONALE


Per quanto riguarda il personale non docente e i dirigenti scolastici, è su quest’ultimo fronte che si registrano le carenze più evidenti. Andando con ordine, il personale non docente, ossia il personale Ata che comprende i Dsga, ossia i direttori dei servizi generali e amministrativi, gli assistenti amministrativi, i collaboratori scolastici, gli assistenti tecnici e altri profili come, per esempio, i cuochi o i guardarobieri, i posti risultano invariati rispetto all’anno precedente: 28 sono i Dsga, 170 gli assistenti amministrativi, 478 i posti per i collaboratori scolastici, 76 quelli per gli assistenti tecnici di cui sei per il primo ciclo, sette posti riguardano gli altri profili del personale non docente per un totale di 759 complessivi su scala provinciale. In quanto alle dirigenze, in Polesine i posti da preside sono in totale 31: venti per gli istituti comprensivi, dieci per le scuole superiori e uno per il Cpia, il Centro di istruzione per adulti. In questo settore in Polesine si ritrovano tre scuole sottodimensionate, ossia con meno di 500 alunni. Si tratta degli istituti comprensivi di Stienta e di Ariano Polesine, e l’Iis Colombo di Adria, che perciò non avranno un dirigente, ma una reggenza, da parte di uno di altra scuola. La stessa situazione si verifica per cinque scuole normodimensionate e il Cpia: anche queste non hanno un dirigente titolare, per cui dovranno essere date in reggenza a chi guida già altri istituti. Ancora più grave la situazione dei direttori amministrativi: su 31 segreterie, mancano 15 direttori, perciò quelli già titolari in altra scuola o assistenti amministrativi incaricati, dovranno far fronte a questa grave situazione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino