VENEZIA - Un marinaio neozelandese ci aveva lasciato la vita, qualche mese dopo il 13 agosto del 2016, mettendo a rischio quella di altri. Ieri è andata meglio a uno...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un tuffo pericolosissimo, perchè a quell’ora sotto il ponte transitano vaporetti e motoscafi e solo un miracolo ha evitato un bilancio ben più grave.
L’uomo si è lanciato dal lato che guarda verso il Comune, ha schivato le imbarcazioni per pura coincidenza, è risalito dalla parte di riva del Carbon e ha rifatto il ponte per scappare alla volta dell’Erbaria. In un locale in riva, però, il vigile in pensione Maurizio Francesconi, già premiato in passato per i suoi gesti di coraggio, ha notato la scena e ha immediatamente chiamato la polizia municipale, giunta assieme a un paio di carabinieri. Lo sloveno, identificato come residente a Nova Gorica, è stato fermato e portato al comando, dove è stato denunciato per attentato alla sicurezza dei trasporti e per violazione del regolamento comunale, nonché multato con 500 euro. La polizia municipale scriverà anche all’ambasciata slovena per segnalare il fatto.
Come detto, non è la prima volta che qualcuno si tuffa dal ponte di Rialto. Episodi precedenti erano accaduti sempre a notte fonda. L’episodio più grave, il 13 agosto 2016 quando verso mezzanotte un uomodi 48 anni, marinaio in uno yacht attraccato a Venezia, in compagnia di alcuni amici era salito sul ponte dopo aver passato una serata a bere in compagnia. La sorte aveva voluto che in quel momento passasse un taxi e che l’uomo centrasse in pieno la barca, facendo scoppiare al parabrezza e rimbalzando in acqua. Quando il marinaio fu recuperato era cosciente, si lamentava per il dolore ma non sembrava in pericolo di vita, almeno ai più. Il 48enne morì a novembre per le ferite riportate. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino