Bimba morta annegata a Revine, il funerale di Mariia sarà in Ucraina. Via libera al rimpatrio della salma

Mariia morta annegata partita per l'Ucraina per il funerale
VITTORIO VENETO - Lascerà oggi, 9 agosto, l'Italia, il paese che l'aveva accolta pochi mesi fa come profuga, per fare rientro nella sua Ucraina. E qui,...

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VITTORIO VENETO - Lascerà oggi, 9 agosto, l'Italia, il paese che l'aveva accolta pochi mesi fa come profuga, per fare rientro nella sua Ucraina. E qui, nell'ovest del paese in cui era nata ed aveva vissuto, prima dell'avvento della guerra, tanti momenti sereni con la sua mamma, il suo papà e la sorellina, sarà celebrato il funerale. E' arrivata nel pomeriggio di ieri l'autorizzazione al rimpatrio della salma di Mariia Markovetska, la bambina ucraina di 7 anni annegata nel lago di Santa Maria quindici giorni fa. «Ancora non sappiamo nulla - spiegava ieri all'ora di pranzo la nonna Ivanna con riferimento alle tempistiche di trasferimento in Ucraina della salma della nipotina -. Aspettiamo una telefonata». E quella telefonata è arrivata poche ore dopo.


LE PROCEDURE
Finalmente le procedure burocratiche che consentono alla salma della bambina di lasciare l'Italia con tutte le autorizzazioni previste e necessarie per il transito nei vari stati che si devono attraversare e soprattutto per accedere in Ucraina. E nel pomeriggio di oggi, martedì, il feretro lascerà Vittorio Veneto alla volta dell'ovest dell'Ucraina, dove arriverà al più tardi nella mattinata di mercoledì, a 15 giorni esatti dalla morte. Come preannunciato nel corso della messa di rito bizantino-greco-cattolico celebrata il 30 luglio nella chiesetta della Consolata, prima di lasciare l'Italia don Yuriy Khodan, cappellano delle comunità greco-cattoliche ucraine di Conegliano e Vittorio Veneto, ha presieduto una preghiera davanti al feretro di Mariia. Ieri, nell'obitorio dell'ospedale di Costa il sacerdote, la mamma di Mariia, Antonina, la nonna Ivonne e alcuni amici si sono ritrovati per una preghiera, conclusa con la benedizione della salma che oggi partirà alla volta dell'Ucraina. In questo viaggio di rientro, insieme al feretro, la mamma della bimba. Poi una volta giunti nel paese natale, anche il papà di Mariia, bloccato in Ucraina come tutti gli uomini tra i 18 e i 60 anni, potrà rivedere la sua piccola e abbracciare la moglie, condividendo con lei il grande dolore. E qui sarà celebrato il funerale.


LE SPESE


Alle spese di rientro della salma di Mariia hanno contribuito le raccolte fondi svoltesi al termine delle celebrazioni, ma anche la Caritas diocesana che ha aperto una sottoscrizione a sostegno della famiglia di Mariia (il bonifico va intestato a Fondazione Caritas Vittorio Veneto onlus, IBAN IT 30 L 02008 62196 000104583709, specificando nella causale: Emergenza Ucraina - per Mariia). In questi giorni si sono moltiplicati i momenti di preghiera e di riflessione organizzati da parrocchie e grest per ricordare Mariia, ma anche per stare vicini alla sua famiglia, in particolare a mamma Antonina, e al personale del Campus San Giuseppe ora indagato con l'accusa di omicidio colposo e omessa vigilanza. 
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Il Gazzettino