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SPINEA - Per screditare la sua ex compagna agli occhi di chi più l'amava, aveva mandato al cellulare dei suoi genitori dei video e delle immagini private registrate nei momenti d'intimità. L'aveva fatto per ferirla in maniera indelebile nell'anima, dopo averla presa per il collo, averle tappato la bocca e averla morsa sul viso. Li aveva inviati negli stessi giorni in cui, secondo la denuncia depositata in caserma ai carabinieri di Spinea, di notte aveva sfondato la porta di casa dell'ex compagna e l'aveva aggredita. Ieri i militari della compagnia di Mestre, su disposizione del gip di Venezia, hanno bussato a casa dell'uomo, un 50enne di Spinea e gli hanno notificato un divieto di avvicinamento e di contatto con l'ex compagna e i suoi familiari. L'accusa? Quella violenza cieca nata sul finire della storia d'amore con l'ex compagna, una 40enne madre dei suoi figli ancora minorenni.
LA DENUNCIA
Il provvedimento arriva a due giorni dalla celebrazione della giornata contro la violenza sulle donne, ma la storia che ha spinto la quarantenne a denunciare l'ex compagno parte poco più indietro, a fine estate quando lei decide di troncare la convivenza con quell'uomo.
LA VENDETTA A LUCI ROSSE
L'episodio che ha spostato nel buio i confini della storia è di inizio novembre. Il cinquantenne, con un lavoro regolare e una fedina penale pulita, ossessionato dalla sua ex, entra di notte in casa della donna aprendosi la porta dell'abitazione con una spallata. Una volta raggiunta l'ex compagna, le si scatena contro con una violenza inaudita. Con una mano le stringe il collo e con l'altra le blocca la bocca mordendola in viso per tenerla ferma e fino a farle perdere i sensi. A salvarla la forza della disperazione: la quarantenne riesce a recuperare il telefono una volta rimasta sola e a chiamare i soccorsi. I medici che la visitano al Pronto soccorso rilevano una serie di lesioni al collo e alle vie respiratorie. Ad aggravare il tutto, le offese e le minacce di morte rivolte dall'uomo alla donna.
Ma è nelle informative dei carabinieri di Spinea che emerge un risvolto ancora più inquietante e capace di dare la cifra di come lui volesse annientare la madre dei propri figli: nei giorni dell'aggressione lui ha inviato ai genitori di lei alcuni video privati della donna. Le indagini dell'Arma tra chi conosceva i due e l'acquisizione dei referti medici, hanno cristallizzato la pericolosità del cinquantenne accusato di violazione di domicilio, lesioni personali aggravate, minacce gravi e diffusione illecita di immagini o video, il tutto aggravato dall'averlo fatto nei confronti di persona con la quale si era intrattenuta una relazione. E alla quale, ora, non potrà più avvicinarsi.
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Il Gazzettino