Quei resti umani trovati una settimana fa in via della Chimica a Marghera, da quanto è trapelato da fonti investigative, al 90 per cento potrebbero essere di un uomo. Il...
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LE INDAGINI
A questo punto le speranze di mettere in relazione quel cadavere al corpo di Isabella Noventa, la segretaria di Albignasego in provincia di Padova uccisa la notte tra il 15 e il 16 gennaio del 2016, sono ridotte al lumicino. Lo stesso vale per Florina Simion, la ragazza di Pianiga in provincia di Venezia scomparsa da casa nel febbraio del 2016.
L'indagine è in mano al pubblico ministero veneziano Davide Nalin, che al momento ha ordinato il sequestro della ossa. Un altro elemento che porterebbe a pensare che non si tratta né di Isabella e né di Florina, sarebbe l'orologio trovato allacciato al polso. Si tratterebbe di un modello unisex fabbricato nel 2018, quindi due anni dopo la scomparsa di entrambe le donne. Anche sulle scarpe da ginnastica ritrovate ci sarebbero diversi dubbi. Il numero non sarebbe più 38, ma trentanove.
Certo, rimane più che una suggestione il fatto che i fratelli Freddy e Debora Sorgato, condannati in via definitiva a 30 anni per l'omicidio di Isabella Noventa, sette anni fa, nell'arco di 24 ore uno dall'altra, erano passati a poche decine di metri di distanza da via della Chimica a Marghera. Domenica 17 gennaio 2016 Freddy era partito dalla sua villa per raggiungere Mestre. La prova dei passaggi è data dall'aggancio dello smartphone dell'autotrasportatore con le varie celle telefoniche disseminate sul territorio. Il giorno prima anche Debora Sorgato era passata non lontano da dove sono stati ritrovati i resti. La mattina di sabato 16 gennaio 2016, insieme alla mamma Dolores Rossi, era a fare colazione a Camponogara nel bar di Manuela Cacco, a sua volta condannata a 16 anni e 10 mesi per l'omicidio della segretaria di Albignasego. Poco dopo le tre donne erano andate al centro commerciale Nave de Vero a Mestre.
IN CARCERE
Intanto Freddy, da una cella del carcere milanese di Bollate, continua a proclamarsi innocente. Insieme al suo avvocato Pier Luigi Pieraccini del foro di Ferrara, sta cercando nuovi elementi per presentare domanda di revisione del processo. Ha assunto un investigatore privato nel tentativo di trovare nuove prove a suo favore. Ma perché in tutti questi anni non ha voluto dire la verità? A questa domanda, il suo legale, ha sempre risposto così: «Continuo a sostenere che lui stia pagando non l'omicidio, ma il suo silenzio in ordine ad alcuni aspetti dello svolgimento dei fatti, che sono a sua conoscenza. Freddy ha paura di parlare».
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Il Gazzettino