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PADOVA - «Ho un tale nervoso che potrei alimentare una centrale nucleare». Furiosi, a dir poco. I residenti del Portello nella serata di mercoledì sono rimasti svegli fino alle 4 di notte. La movida che affolla la piazza ma soprattutto la gradinata cinquecentesca è stata caratterizzata da schiamazzi, cori, strumenti musicali e le famose casse collegate ai cellulari vietate dall’ordinanza del sindaco Sergio Giordani dopo la mezzanotte. «Venerdì scorso abbiamo parlato con il comandante Lorenzo Fontolan e il dirigente Cristiano Rosini – racconta Alessandra Castellini, residente al Portello – ne siamo usciti rincuorati e poi ieri sera (mercoledì, ndr) è partita la stessa drammatica situazione. Credevo che la quiete pubblica si dovesse tutelare. Mio marito e io abbiamo chiamato la polizia municipale e sembrava quasi che non sapessero dell’ordinanza, ci dicevano che la volante girava fino alle 2. Il 113 ci ha detto che se ne occupava la municipale. La multa è l’unico deterrente, sono sbigottita, non è accettabile».
PROMESSE NON MANTENUTE
Si sentono abbandonati i “portellati”, presi in giro. Riempiti di promesse non mantenute. La polizia locale ha staccato una sola sanzione, nei confronti di un bar che alle due e mezzo di notte era ancora aperto. L’assessore alla Sicurezza Diego Bonavina dice di non aver ricevuto nessuna segnalazione riguardo alle casse per la musica: «Tanta gente ma nulla riguardante musica dai cellulari o dalle casse, che è poi materia dell’ordinanza. Che la polizia municipale non sappia dell’ordinanza del sindaco questo no, non ci credo – si infastidisce – non è possibile.
«BIRRE E PUZZA DI MARIJUANA»
I video fatti dal Gazzettino e dai residenti, tuttavia, testimoniano il fatto che i giovani radunati al Portello abbiano ascoltato musica alta dai cellulari collegati alle casse. «Possibile che la polizia passando non se ne sia accorta?» si chiedono i “portellati”. «Quella scalinata è diventata ormai una discoteca all’aperto – continua Castellini – arrivano con le birre, c’era una puzza mostruosa di marijuana. La mattina troviamo di tutto, dai rifiuti al vomito. Non sappiamo più a chi rivolgerci». I controlli continueranno anche nel fine settimana, con le stesse modalità di mercoledì sera. Intanto i residenti del Portello hanno chiesto un altro incontro per chiarire la situazione che, a quanto pare, non si è risolta. «L’ordinanza che silenzia a mezzanotte la musica degli smartphone e stoppa ogni attività rumorosa alle 24 deve valere per tutta la città, non solo in centro e al Portello». A dirlo è il Comitato Vivere Bene all’Arcella che, nei giorni scorsi, ha inviato una lettera al sindaco Sergio Giordani, al prefetto e al questore. Nello specifico, i residenti di San Bellino lamentano la presenza di gruppi di ragazzi che, ai giardini Quadrifoglio di via Del Giglio di notte fanno schiamazzi fino a tarda ora. In passato il comitato aveva chiesto la chiusura notturna dell’area verde, ma senza successo. Ora per far fronte al problema la richiesta è quella che l’ordinanza che impedisce ogni attività rumorosa venga estesa all’intera città, Arcella compresa. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino