MESTRE - Code continue dalla mattina alla sera. In aria una puzza di smog che non fa respirare bene. La Cipressina, a Mestre, dalla vigilia di Natale è sotto assedio dei...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
MESTRE - Code continue dalla mattina alla sera. In aria una puzza di smog che non fa respirare bene. La Cipressina, a Mestre, dalla vigilia di Natale è sotto assedio dei veicoli diretti al punto tamponi, in modalità drive-through, dell’Ulss 3 Serenissima in piazzale San Lorenzo Giustiniani, a due passi dalla sede del Dipartimento di Prevenzione, punto di riferimento per la terraferma.
RESIDENTI ESASPERATI
Le richieste sono migliaia ogni giorno e i residenti si sentono in trappola. La scena è sempre quella: varchi d’accesso al quartiere, sul Terraglio e la Castellana, presidiati dai vigili urbani; file di macchine che intasano via San Damiano e via Santa Chiara senza soluzione di continuità; tempi di attesa lunghissimi; nervi a fior di pelle e proteste. «Il traffico comincia alle 6 e finisce a mezzanotte, sette giorni su sette. Il livello di inquinamento e disagio è altissimo, la misura è colma», denuncia Raffaella Felisatti a nome di un gruppo di residenti nella zona.
GLI ESERCENTI
Anche i negozianti non se la passano bene. «Con questo caos i clienti non riescono più ad arrivare e parcheggiare. Ogni giorno abbiamo una decina di disdette perché la gente, qui, non ci vuole più venire», racconta Stefano Badalin, proprietario dell’immobile che sotto i portici, di fronte alla chiesa, ospita il centro estetico e di benessere New Sun Mestre.
NUOVA ORDINANZA
Ieri è stata la prima giornata dell’ordinanza del comandante della Polizia locale Marco Agostini che ha stabilito di lasciare libera via San Damiano, dal Terraglio, per i residenti, gli studenti dell’istituto Farina delle suore Dorotee e chi accede alle attività commerciali, deviando tutti i richiedenti il tampone su via Santa Chiara, con entrata dalla rotonda della Castellana. In caso di necessità la coda diventa doppia. Soprattutto per il condominio che si affaccia sulla chiesa è un incubo. «Non è vero che i motori vengono spenti, è uno “stop and go” continuo – spiega Felisatti – Ci permettiamo di suggerire di spostare la postazione tamponi in altro luogo. Perché non la mettono a porto Marghera, in mezzo alle fabbriche abbandonate dove non disturberebbe nessuno? Oppure a San Giuliano, dove ci sono spazi e parcheggi». La situazione è complicata. «Gli incassi sono dimezzati – riprende Badalin – I clienti scappano, le dipendenti devono lasciare l’auto al parcheggio scambiatore sulla Castellana e farsela a piedi in mezzo agli scarichi dei tubi di scappamento. Mentre la gente in coda in macchina viene a chiederci di usare il bagno: ma ci rendiamo conto? Tanto vale chiudere due-tre mesi e tanti saluti, ci rivediamo a Pasqua».
PARROCO SULLE BARRICATE
Anche il parroco, don Sandro Manfrè, si lamenta per i disagi.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino