Sigfrido Ranucci: «Copasir, Corte dei Conti e Vigilanza Rai su Report per il "caso Verona"»

Sigfrido Ranucci
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 VERONA - Il post del conduttore di Report  Sigfrido Ranucci, è laconico: «Copasir, Corte dei Conti e Vigilanza Parlamentare Rai su #Report. Oggi il mio caso finisce al Comitato di controllo parlamentare sui Servizi di sicurezza, dove l'on. Ruggeri, Forza Italia, ha chiesto di parlare su Report. Oggi la Corte dei Conti dopo gli articoli di 3 quotidiani apre un fascicolo sulle presunte fatture fittizie di cui parlo nel video del 2014, che - come ha dimostrato il Tribunale di Verona- non ci sono mai state. Sempre oggi il Presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Alberto Baracchini, di Forza Italia, chiede di fare chiarezza».

 

Lo scrive il conduttore di 'Report', Sigfrido Ranucci, sul suo profilo Facebook, postando anche una foto che lo mostra sorridente con il pollice della mano destra alzato. E conclude: «Vi terrò come sempre informati sull'evoluzione di queste vicende».

«Mi sono stupito quando è venuto fuori questo 'scoop' che andava a indagare su questioni morte e sepolte da anni» dice Luca Tirapelle, il legale di Sigfrido Ranucci che seguì la vicenda. «In quel materiale video abbiamo scoperto intanto una manipolazione dell'audio, una parte del quale era stata tagliata e inserita altrove, in modo da indurre chi ascoltava a percepire una diffamazione a carico di un ufficiale di Verona. Vicenda oggetto di un procedimento penale specifico che è stato archiviato».

In secondo luogo, sottolinea l'avvocato, «non si tratta di materiale inedito, ma noto dal 2014 e già vagliato dall'autorità giudiziaria di Verona. Il tribunale, che ha preso in considerazione anche i temi dei fondi neri e del presunto dossieraggio, ha scagionato Report: è emerso infatti che il suo operato fu in realtà un 'bluff', una provocazione per cercare di capire se quel materiale video offerto esistesse o meno. Peraltro non si è mai ceduto a richieste di denaro. Era semplicemente una fase in cui il programma stava raccogliendo elementi per la sua inchiesta».

Al momento, spiega ancora Tirapelle, «è in corso un'interlocuzione con l'azienda, perché sono un pò la memoria storica di questa vicenda. La Rai sta verificando attraverso le procedure di audit quali iniziative assumere a 360 gradi. Report è un marchio prezioso, è nel loro interesse tutelarlo». Sul caso torna anche lo stesso Ranucci con alcuni post su Facebook: «Una storia già spiegata da #Report nel 2014. Ecco la parte che il Riformista ha omesso. Un'inchiesta dalla quale scaturirono diciannove tra querele e richieste di risarcimento danni. I giudici dei due Tribunali giudicarono il lavoro di preparazione di quest'inchiesta e i contenuti trasmessi corretti e limpidi».

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Il Gazzettino