Scavi clandestini e antichità (vere e false) in vendita: 4 arresti a Nordest

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VENEZIA - I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Venezia e dei Comandi provinciali interessati, coordinati dalle Procure di Venezia, Verona e Treviso, nell'ambito del contrasto al traffico illecito di reperti archeologici, hanno sequestrato 32 reperti archeologici originali e 12 falsi che erano posti in vendita come autentici.


L'indagine ha avuto inizio con un primo sequestro eseguito in un noto albergo di Verona dove una persona stava per vendere 12 reperti archeologici, scoperti poi essere falsi ma posti in vendita come autentici. Successivamente venivano localizzate altre due persone, una di Vittorio Veneto, trovata in possesso di reperti archeologici originali risalenti al IV secolo A.C. e provenienti da scavi clandestini nella provincia di Catania, ed una di Venezia che stava ponendo in vendita alcuni reperti di produzione Apula risalenti al III secolo A.C.. Le quattro persone sono state denunciate per i reati di ricettazione, contraffazione ed impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato. Il valore dei beni originali è di circa 600.000,00 euro, ed il valore stimato delle opere false, qualora commercializzati come autentici è di circa 350.000,00 euro.

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Il Gazzettino