TRIESTE - «Sono orgoglioso e sereno, è prevalso il senso di responsabilità. Sul piano delle scelte personali avrei preferito stare a Roma ma per come si...
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Una candidatura «che veramente unisce» la coalizione di centrodestra che ha rischiato nelle ultime ore la spaccatura con un braccio di ferro infinito tra la Lega, con Massimiliano Fedriga che nel pomeriggio dichiarava: «visti i disastri fatti dalla gestione Serracchiani-Bolzonello e la situazione venutasi a creare, sento il dovere morale e politico di mettermi a disposizione della mia amatissima terra, il Friuli Venezia Giulia. Non intendo abbandonarla perché penso e credo di poter fare moltissimo per la mia gente» e Forza Italia che sul tavolo dei colloqui con Silvio Berlusconi aveva messo tutta una serie di nomi, in primis quello di Riccardo Riccardi, poi naufragati fino alla quadra trovata sul nome del carnico Tondo che correrà come candidato presidente per la terza volta nella sua carriera politica.
«Non mi tremano i polsi - ha dichiarato all'Ansa - ma qualche preoccupazione ce l'ho: tornare qui con i problemi che ci lascia Debora Serracchiani e con una macchina regionale in difficoltà.... so cosa vuol dire». Tondo negli ultimi cinque anni di legislatura ha ricoperto il ruolo di capogruppo di Autonomia responsabile in Consiglio regionale ed era stato eletto deputato con Noi con l'Italia in seguito al voto politico del 4 marzo. In caso di vittoria alle elezioni regionali, sarà necessario votare nuovamente per il collegio uninominale di Trieste alla Camera dove Tondo aveva sconfitto Serracchiani.
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Il Gazzettino